Il nome 3Dvarius rappresenta l’unione fra tradizione e innovazione, l’incontro ideale tra la maestria del liutaio cremonese Antonio Stradivari e la tecnologia odierna offerta dalle stampanti in tre dimensioni. Da questo particolare mix nasce il primo violino stampato in 3D al mondo, creato dall’ingegnere meccanico e musicista francese Laurent Bernadac. Uno strumento che non solo rappresenta un notevole esercizio di stile in termini di design, ma che è anche pienamente funzionale e in grado di suonare.
Mancando la cassa armonica la vibrazione delle corde dev’essere per forza di cose catturata da un pickup, in modo del tutto simile a quanto avviene con una chitarra elettrica o con un violino elettrico. Questo permette di amplificare il suono, modellandolo ed elaborandolo con effetti e distorsioni di ogni tipo. La progettazione ha richiesto circa tre anni, passando da numerosi concept per giungere alla forma definitiva che assicura una notevole leggerezza ed ergonomia. Il materiale impiegato è una resina traslucente, lavorata in un unico blocco mediante il processo di stereolitografia su cui si basano alcune stampanti 3D. Al momento ne esiste un solo pezzo, chiamato Pauline, ma ne è prevista la produzione su richiesta a partire dal 2016.
Il suo stesso creatore lo definisce come un nuovo tipo di strumento, ispirato alla forma del violino tradizionale, ma che non ha alcuna pretesa di rimpiazzarlo. Il fascino e il calore del suono generato da un corpo in legno non è sostituibile né riproducibile nemmeno con la soluzione hi-tech più avanzata. Non è questo l’obiettivo di un progetto come 3Dvarius, che mira invece a sperimentare l’impiego di un sistema moderno in un ambito dove da secoli sono la tradizione e la maestria dei liutai a dettare le regole. Di seguito una galleria di immagini che permette di osservare da vicino i dettagli e la fase di realizzazione.