L’iPhone naviga troppo lentamente e la rete 3G salta di continuo. Un problema sicuramente fastidioso a cui la maggioranza degli utenti non riserva troppa importanza, ma sufficiente per citare in giudizio Apple e AT&T.
Le due società, infatti, sarebbero colpevoli di pubblicità ingannevole riguardo alle potenzialità del melafonino: vengono promesse velocità esorbitanti ma la rete 3G statunitense, molto più arretrata di quella Europea, non è in grado di garantire un servizio soddisfacente.
Per questo motivo Jason Medway, Onel Gonzalez e Timothy Ritchie, provenienti rispettivamente dalla California, dalla Florida e dal New Jersey, si sono rivolti alle autorità per far valere i propri diritti di consumatori.
Sebbene i problemi di connettività siano da imputare esclusivamente alla rete AT&T, così come sottolinea Wired in un articolo di qualche tempo fa, Apple non riuscirà ad uscire facilmente da questo inghippo legale. Sembra infatti che i tre utenti abbiano richiesto un risarcimento alla casa di Cupertino in quanto la policy di vendita di iPhone impedirebbe di sottoscrivere contratti con altri fornitori di servizi ben più performanti.
Il clamore suscitato dalla notizia potrebbe trasformare tali singole accuse in una vera e propria class action: Apple rischia di essere obbligata a vendere liberamente il melafonino, svincolandolo dal contratto di vendita esclusa con AT&T.