48 ore di gioco, la madre è costretta a nutrirlo

Una donna filippina ha ripreso in video suo figlio intento a giocare, mentre lo imbocca, per testimoniare la sua dipendenza da videogiochi.
48 ore di gioco, la madre è costretta a nutrirlo
Una donna filippina ha ripreso in video suo figlio intento a giocare, mentre lo imbocca, per testimoniare la sua dipendenza da videogiochi.

Lilybeth Marvel è una donna filippina di 37 anni che ormai non sa più come fare con suo figlio: il giovane, tredicenne, è infatti affetto da dipendenza da videogiochi, tanto che non ha interrotto una sessione di 48 ore neppure per mangiare. Così la mamma è costretta a imboccarlo, mentre lui non distoglie lo sguardo dallo schermo neanche per un secondo.

La donna, disperata, ha pensato quindi di chiedere aiuto in rete, facendo comprendere la gravità della situazione mediante un video in cui viene ripreso suo figlio mentre mangia davanti al computer. La clip è stata girata in un Internet Cafè delle Filippine, uno dei paesi con il tasso più alto di dipendenza da videogiochi. Nel video si sente Lilybeth rivolgersi a Carlito, questo il nome del ragazzo, nello stesso modo in cui ci si rivolge a un bimbo di pochi anni: “Mio povero bambino… ecco, adesso mangia”.

https://www.youtube.com/watch?v=8tTEKlF0Ug0

Chiede anche al figlio se voglia prendere o meno le vitamine che sua nonna gli ha mandato, perché è preoccupata di un suo possibile deperimento. L’adolescente afflitto da dipendenza ha lasciato la scuola in modo tale da consentire ai suoi genitori di prendersi cura di lui mentre siede “come uno zombi” – parole della mamma – davanti allo schermo, intento a giocare il suo battle royale preferito, Rules of Survival.

La dipendenza da videogiochi è un problema che affligge numerose persone ed è spesso al centro di accesi dibattiti, il caso di Carlito è solo uno dei tanti che ha bisogno di trovare una soluzione alla svelta. Intanto uno studio recente ha confermato che non esiste un nesso tra comportamento violento e videogame, strumento peraltro utile – in alcuni casi – per curare malattie come la depressione.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti