Il futuro sarà nella banda larga mobile, tanto che nel giro di due o tre anni, stando ad alcune proiezioni di Morgan Stanley, l’internet mobile supererà l’internet fisso. I motivi di questo successo sono molteplici.
Innanzitutto il fiorire delle flat mobili, sempre più abbordabili, e la crescente adozione di device mobili (smartphone, Tablet Pc …), sempre più completi che ci permettono di interagire come se fossimo davanti ad un computer fisso ed il tutto molto più velocemente. La banda larga mobile è in sintesi bella e veloce, ma è necessaria una sua rapida evoluzione se vogliamo evitare un suo collasso.
Queste valutazioni sono state portate all’attenzione agli esperti del settore durante il recente “Broadband Summit” di Roma. Nei prossimi anni, come detto, si assisterà un aumento esponenziale della richiesta della banda larga mobile, ed entro il 2014 in particolare, oltre all’aumento degli utenti mobili, arriveranno anche gli “smart object“, cioè device che si collegheranno autonomamente in rete tra loro che formeranno con noi la così detta “internet delle cose“.
Se questo è lo scenario che ci prospetta il futuro, appare chiaro che la rete mobile dovrà evolversi per poter sopportare un così enorme aumento di carico.
Risulta dunque obbligatoria la migrazione in tempi rapidi verso la rete mobile 4G, mezzo essenziale per garantire la costante crescita e diffusione dell’internet mobile.
Grazie al 4G, non solo si potrà continuare a garantire la qualità delle connessioni, e reggere l’aumento di traffico, ma si potranno offrire agli utenti nuovi servizi, come lo streaming HD per esempio. La possibilità di introdurre nuovi servizi, si traduce automaticamente anche in nuove opportunità di business. Insomma, il 4G è un passaggio obbligatorio ma anche urgente. Sin qui la teoria, ma in termini pratici, i nostri operatori sapranno proporre questa evoluzione in termini rapidi?
Ricordiamo infatti i recenti pasticci tutti italiani per l’avvio dell’asta per le frequenze necessarie al 4G, più volte annunciata, ma sempre stoppata da beghe nostrane di natura politica…