Tra pochi giorni, giovedì 1 giugno, si celebrerà il 50esimo anniversario dalla pubblicazione di quello che il Rolling Stone ha definito il miglior album nella storia della musica: “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”. Un capolavoro datato 1967, frutto del momento di massima espressione artistica e creativa dei Fab Four. Per l’occasione, Google ha allestito un tour virtuale Voyager sull’appena rinnovata piattaforma Earth.
Un percorso scandito in nove tappe, andando a toccare alcuni dei luoghi che hanno segnato la carriera professionale e le vicende personali dei Beatles. Si inizia ovviamente dal leggendario Cavern Club di Liverpool, dove la band si esibì addirittura 292 volte, fin dal 1961, ben prima della pubblicazione del primo lavoro in studio. Si passa poi da Abbey Road a Londra e da Penny Lane, la strada frequentata da John Lennon e Paul McCartney che ispirò l’omonimo brano del 1967. Ancora, si arriva nell’ashram indiano del maestro Maharishi Mahesh Yogi dove, tra una sessione di meditazione e una lezione di sitar, germogliarono le idee che portarono l’anno successivo alla pubblicazione di un’altra pietra miliare, il “White Album” contraddistinto appunto dalla sua cover completamente bianca.
“Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” è l’ottavo album in studio del gruppo, prodotto da George Martin. Iconica la sua copertina, curata da Jann Haworth e Peter Blake, che vede i quattro musicisti circondati dalle sagome in cartone raffiguranti decine di celebrità e da numerosi messaggi più o meno celati (alcuni fanno riferimento alla leggenda “Paul is dead”).
Il catalogo musicale dei Beatles può essere ascoltato sulle principali piattaforme di streaming, grazie agli accordi che hanno portato la produzione del quartetto inglese su servizi come Spotify, Play Musica e Apple Music alla fine del 2015.