L’Unione Europea discuterà delle implementazioni della tecnologia 5G e dell’istituzione di standard di sicurezza globali il mese prossimo, in occasione del vertice che si terrà con l’India, Paese che l’Europa considera tra quelli più importanti sulle questioni commerciali e di sicurezza internazionale. L’UE è infatti preoccupata per il dominio dei giganti delle telecomunicazioni cinesi, molte delle quali accusate di avere stretti legami col governo comunista del Paese, e per la loro crescita nel settore tecnologico, anche sul mercato globale.
Il 5G e lo spauracchio cinese
La Commissione europea pensa che l’ingerenza del Governo cinese nelle aziende che si occupano di servizi legati allo standard 5G possa costituire un grosso problema per le democrazie occidentali (e non solo per loro), in quanto Pechino potrebbe approfittarne sia per rubare dati sensibili agli utenti, sia per compiere attacchi informatici a uffici e enti governativi internazionali.
Di conseguenza l’UE sostiene con forza la necessità di una cooperazione internazionale in favore dell’interoperabilità globale per stabilire degli “standard comuni, aperti e trasparenti” nella realizzazione di infrastrutture e servizi, che passino anche dall’armonizzazione dello spettro delle frequenze radio. Questo per garantire che l’utilizzo del nuovo standard non comprometta in alcun modo il buon funzionamento dei sistemi già esistenti che attualmente operano sulle stesse bande di frequenza, e donare una maggiore sicurezza all’utenza.
L’evoluzione del 5G, insomma, per l’Europa e i Paesi partner deve basarsi su una definizione globale comune del servizio, degli standard associati e delle sue caratteristiche. Solo così potranno essere garantiti una connettività ottica e wireless senza interruzioni, modalità interoperabili per archiviare e accedere alle informazioni e alla potenza di calcolo (cloud computing), nonché l’Internet of Things, e la massima sicurezza ed efficienza energetica.
Il primo ministro indiano Narendra Modi sembra intanto pronto ad aggiornare i colleghi del Vecchio Continente sui risultati dell’accordo di cooperazione già in atto con l’Europa. Al vertice India-UE in Portogallo l’8 maggio, le Nazioni presenti mirano di fatto a suggellare l’attuazione di un protocollo d’intesa comune che mira a uno scambio regolare e strutturato di informazioni sugli sviluppi regionali, compresi gli approcci regolamentari, dello spettro 5G e tecnologici alla standardizzazione, oltre all’esperienza di distribuzione e il coinvolgimento delle industrie verticali nell’ecosistema 5G.