Wind Tre chiede al Governo italiano che il Paese si adegui al resto d’Europa sui limiti dell’elettrosmog. Si tratterebbe di una condizione necessaria per sviluppare al meglio le future reti 5G. Questa richiesta arriva da Benoit Hanssen, Chief Technology Officer di Wind Tre, durante un’audizione alla commissione Trasporti della Camera. Secondo l’operatore, gli attuali limiti dell’elettrosmog in Italia potrebbero rappresentare un ostacolo importante per il debutto e lo sviluppo delle nuova reti di quinta generazione.
Oggi, a causa di questi limiti molto stretti, per poter sviluppare adeguatamente la rete sarà necessario aumentare in maniera importante il numero di antenne presenti sul territorio con un ovvio impatto sulle comunità. Wind Tre, dunque, chiede limiti meno stretti che permetterebbero di aumentare la potenza delle antenne che potrebbero garantire una maggiore portata. L’operatore, durante l’audizione, non si è limitato ad affrontare il tema dei limiti dell’elettrosmog. Con il settore delle TLC in Italia fortemente provato dalla guerra delle tariffe e dall’esosa asta per il 5G, Massimo Angelini, direttore Pr Internal & External di Wind Tre, auspica che proprio una parte dei ricavati dell’asta delle frequenze del 5G vada a sostegno degli investimenti nel settore. Fondi che per Wind Tre dovrebbero essere destinati anche alla riqualificazione professionale e per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Infine, per Enrico Barsotti, ceo office director di Wind Tre, sono necessarie nuove regole che aiutino il settore, gli investimenti e l’economia del Paese.
Wind Tre, si ricorda, sta attualmente sperimentando il 5G a L’Aquila ed ha già fatto sapere che il rollout commerciale delle sue reti di quinta generazione inizierà nel corso del 2019.