I numeri di App Store continuano a stupire. Con l’imminente traguardo dei 10 miliardi di download in arrivo, un concorso ad hoc per consacrare il momento e una media di 60 app scaricate per ognuno dei dispositivi iOS commercializzati sin’ora, il negozio del software creato da Apple rischia di battere ogni record di Cupertino. Anche quello dell’iTunes Store.
A riportare le cifre è Asymco, società finlandese specializzata nello sviluppo e nell’analisi con sede a Helsinki, in un documento pubblicato nelle scorse ore. Se iTunes Store ci ha messo 67 mesi a raggiungere il decimiliardesimo download, ad App Store ne sono bastati appena 31; un tasso di crescita tale che permetterà a quest’ultimo di superare l’iTunes Store entro marzo:
La cosa più incredibile che si evince dai grafici non è tanto che le app vengono scaricate a ritmi di 30 milioni al giorno, ma che questi numeri stanno ancora crescendo. Crescite come queste sono difficili anche solo da concepire. Non crescono soltanto i download: cresce pure il tasso di crescita stesso.
Ma manca ancora una tessera per completare il puzzle. Alcuni potrebbero ribattere che l’aumento del tasso di download vada di pari passo con quello registrato della base d’utenza. Ciò significa in altre parole che il consumo di app dovrebbe restare stabile per ogni singolo utente.”
Se soltanto nel 2008, in media, ogni utente aveva scaricato (gratuitamente o meno) 10 app ciascuno, questo numero si è ora assestato a 60, ed è destinato a crescere grazie al cosiddetto “network effect” o effetto rete. Un privilegio che funziona bene con il software e meno bene con la musica, ed ecco perché in questo caso Apple è corsa ai ripari con la creazione di Ping:
Il superamento del mercato musicale da parte del software rappresenta una pietra miliare:
Le app sono il nuovo medium: avranno cioè un impatto su tutti gli altri media.
Ma c’è un’altra implicazione più sottile, e cioè che all’aumentare del numero di app installate e utilizzate da ogni utente, aumenta anche il costo di “switch” da una piattaforma all’altra. In altre parole aumenta la fidelizzazione dell’utente all’ecosistema, perché ogni download rappresenta anche un investimento nella produttività personale. Se poi a questo aggiungiamo che il mercato del software per dispositivi mobili sta per superare quello dei personal computer il quadro è completo, e la transizione che stiamo vivendo ancora più evidente.