6G: ecco a che punto siamo

La sperimentazione sullo standard 6G procede spedita in tutto il mondo: tra i Paesi però più avanti c'è la Cina.
6G: ecco a che punto siamo
La sperimentazione sullo standard 6G procede spedita in tutto il mondo: tra i Paesi però più avanti c'è la Cina.

La formalizzazione dello standard 6G è prevista per il 2025, con le prime applicazioni pratiche previste per il 2029. Tuttavia la scienza è già al lavoro per creare le basi tecnologiche sulle quali si fonderà la futura rete di trasmissione dei dati ad altissima velocità. Da questo punto di vista la Cina è un dei Paesi al mondo più avanti nell’ambito della sperimentazione sulle tecnologie legate al settore broadband.

La Cina avanza nella ricerca 6G

I ricercatori cinesi hanno affermato proprio in questi giorni di aver raggiunto una velocità record di streaming di dati utilizzando una tecnologia rivoluzionaria che potrebbe aiutare il loro Paese a diventare leader mondiale nella corsa globale per la comunicazione wireless di nuova generazione, o 6G, appunto. Usando onde millimetriche a vortice, una forma di onde radio ad altissima frequenza con spin che cambiano rapidamente, gli scienziati hanno trasmesso 1 terabyte di dati per oltre 1 km (3.300 piedi) in un secondo.

Questa linea di comunicazione wireless sperimentale, istituita nel complesso delle Olimpiadi invernali di Pechino il mese scorso, potrebbe trasmettere in streaming più di 10.000 feed video live ad alta definizione contemporaneamente.

O almeno così sostiene il professor Zhang Chao, della Scuola di Ingegneria Aerospaziale dell’Università Tsinghua di Pechino, che guida il team di ricercatori. La rete di sesta generazione è comunque già entrata tra i principali obiettivi delle più importanti società tech del pianeta, interessate ovviamente alla nuova tecnologia che sarà in grado di abilitare il cosiddetto “Internet dei sensi”.

D’altronde nei principali laboratori di ricerca di Europa e Stati Uniti, in particolare, si sperimentano da mesi forme di rete intelligente, gestita e controllata in grado di analizzare, trasmettere e archiviare dati su larga scala e fornendo un accesso personalizzato sempre e ovunque, a bassa latenza, oltre che la trasmissione di  informazioni cognitive. La svedese Ericsson, in tal senso, è l’azienda europea forse più avanti nella ricerca di brevetti con sistemi che includono Machine Learning e Artificial Intelligence altamente evoluti in grado di comprendere la volo quali siano gli eventi considerati malevoli, i miglior filtri agli attacchi e il modo corretto per collaborare con gli umani.

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