717 nuove denunce: la RIAA rilancia così la battaglia contro il P2P, rincarando la quantità di materiale legale contro lo scambio di contenuti protetti e donando ulteriore continuità ad una battaglia che si trascina ormai da tempo (dopo le prime minacce la RIAA è passata alle vie di fatto a partire dai primi mesi del 2003).
Nelle ore precedenti alla nuova iniziativa anche la MPAA, sull’onda dell’appello consegnato alla Corte Costituzionale USA contro le sentenze che hanno finora scagionato il mondo del P2P da eccessive responsabilità, aveva annunciato la sua seconda ondata di denunce (200 alla prima occasione, a tutto’ora ignoto il numero relativo al secondo round).
Con la nuova denuncia di massa la RIAA raggiunge ed oltrepassa quota 8400 denunce, numero di importanza assoluta ed il cui valore dichiarato non risiede tanto nei risultati ottenuti presso le sedi legali, quanto nella forza ostruzionistica nei confronti di quanti continuano a macchiarsi di tale violazione.
La precedente denuncia firmata RIAA era stata inoltrata a 754 utenti (come sempre anonimi) nel Dicembre 2004. Ancora una volta nel mirino il mondo universitario: 23 network segnalati nella denuncia e almeno 68 John Doe fanno parte di campus statunitensi. Le denunce vanno a colpire utenti che hanno scambiato file tramite i sistemi peer-to-peer Kazaa, eDonkey e Limeware.