Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma le faccine che ogni giorno vengono utilizzate per dare un tocco di colore e di espressività in più alle chat sono definite e standardizzate da un ente preposto: il Consorzio Unicode. L’organizzazione non profit ha annunciato che il mese prossimo, con le specifiche Unicode 10.0, verranno introdotti ben 72 nuovi emoji.
Servirà del tempo perché i simboli possano raggiungere i dispositivi degli utenti, con l’introduzione da parte di aggiornamenti software per applicazioni come WhatsApp, nonché al debutto di update per i sistemi operativi mobile come Android N e iOS 10. Le nuove immagini andranno ad aggiungersi ad un database che già oggi ne conta 1.601. Alcune sono state chieste a gran voce dagli utenti, altre invece verranno introdotte per eventi specifici come le Olimpiadi di Rio de Janeiro in scena la prossima estate. Tra queste figura anche quella di un braccio che regge uno smartphone per scattare un selfie.
Una emoticon che ride a crepapelle rotolandosi sul terreno, un cow boy, un pagliaccio, un facepalm, una donna in stato interessante, un gorilla, un cuore nero, un kiwi, un cetriolo, una carota, due bicchieri che brindano, un uovo, un cucchiaio, una rosa appassita. Insomma, ce n’è davvero per ogni occasione.
Ne è trascorso di tempo da quando, nel 1648, Robert Herrick inserì nella sua poesia “To Fortune” la sequenza :) per simulare un sorriso. Di acqua sotto i ponti ne è passata molta e, nel 2015, l’Oxford Dictionary è addirittura arrivato a definire un emoji come parola dell’anno. Oggigiorno simboli, icone e faccine sono diventati parte integrante delle conversazioni online, strumenti a cui si ricorre per veicolare un messaggio, talvolta per spiegare emozioni, sensazioni o concetti altrimenti difficilmente descrivibili a parole, anche se il rischio di essere fraintesi è sempre dietro l’angolo.