Con 7.4 miliardi di dollari Oracle si fa beffa di IBM e si porta a casa l’intera proprietà di Sun Microsystems. L’annuncio avviene a trattativa conclusa, con il board Sun completamente concorde sulla transazione e con i rispettivi gruppi pronti ad ufficializzare a firma congiunta l’avvenuta firma. Il tutto avviene a pochi giorni dal fallimento delle trattative con IBM e peraltro a cifre particolarmente vicine a quelle su cui si era consumata la frattura precedente.
L’acquisizione è avvenuta per un corrispettivo di 9.50 dollari “cash” per azione, il che porta a 5.6 miliardi l’ammontare complessivo al netto di debiti e flusso di cassa. La reazione in borsa a pochi minuti dall’annuncio riflette la nuova realtà dei fatti: IBM sconta lo smacco perdendo un punto percentuale nel pre-market, Oracle subisce il colpo dell’improvviso investimento perdendo 5 punti percentuali, Sun festeggia invece il premio di oltre il 40% sulla chiusura di venerdì riaprendo con un forte aumento oscillante tra il 35 ed il 40% in attivo. L’offerta di IBM inizialmente respinta era valutata 9.40 dollari per azione, dunque appena 10 centesimi meno della corrispettiva offerta Oracle.
Secondo Scott McNealy, portavoce Sun, trattasi di una «naturale evoluzione» dei rapporti di partnership che le due aziende hanno ormai da oltre un ventennio. E saranno soprattutto due gli asset che dovranno restituire i maggiori risultati di lungo periodo: Java e Solaris. La transazione dovrebbe completarsi entro l’estate e dopo il primo anno di attività dovrebbero iniziare a beneficiarne anche i bilanci Oracle.
Database Oracle e server Sun: questa è l’abbinata che ha reso grandi i due gruppi. Da poco tempo, però, Oracle aveva spostato le proprie attenzioni verso HP e Dell e, come sottolinea il NY Times, Sun aveva dovuto subire lo smacco incassando pesantemente il cambio di strategie. Ora tutto torna alla situazione precedente, ma con Sun tra le mani di Oracle e con un certo numero di sinergie da sfoderare. Tra queste ultime non va dimenticato MySQL, nelle mani di Sun da inizio 2008.
Trattasi di una operazione destinata a cambiare parecchio gli equilibri sul mercato. IBM, Dell ed HP saranno le compagini maggiormente coinvolte dal riassetto e tra le quali c’è da attendersi debite contromosse nel breve periodo.