L’Unione Europea ha deciso di investire nell’Internet del futuro e per farlo ha messo sul piatto 90 milioni di euro destinati a supportare la domanda crescente di banda da parte dei cittadini. È Neelie Kroes, commissario europeo per l’Agenda Digitale ad indicare come i finanziamenti sono disponibili per ricercatori dell’informazione e della comunicazione, che potranno farne richiesta per i progetti nel 2011.
«Internet ultra-veloce è la chiave per ottenere benefici economici». Queste le parole del commissario a cui si aggiungono quelle della collega Marie Geoghegan-Quinn: «Gli investimenti nella ricerca e nell’innovazione sono l’unico modo per uscire dalla crisi verso una crescita sostenibile e socialmente equa».
I 90 milioni di euro messi a disposizione dall’UE fanno parte di un programma di ricerca che comprende 300 milioni di euro previsti per il triennio 2011-2013, più un ulteriore aggiunta di 200 milioni di euro annui per Internet. E l’Europa si impegnerà a mantenere questo ritmo di investimenti invitando gli Stati Membri a raddoppiare la spesa pubblica totale e raggiungendo entro il 2020 gli 11 miliardi di euro.
Non è un segreto il fatto che l’Europa soffra di “povertà digitale”, come ha dichiarato la stessa Kroes, citando allo stesso tempo esempi di eccellenza europea quali Nokia. Sempre la Finlandia è stata citata con il suo SmartTouch, ovvero il più grande progetto dell’Unione Europea per la comunicazione tra dispositivi.
L’UE non dimentica i giovani, dato che sono previsti investimenti anche nelle chiavette Internet portatili, ormai diventate una realtà comune. Un occhio si pone attento anche alla pirateria, con la Kroes che attribuisce parte della responsabilità della pirateria su Internet alla mancanza di un mercato unico digitale in Europa: uno store ricco di titoli pienamente disponibili per gli Stati dell’Unione Europea renderebbe più facile il download di contenuti legali. «Il mercato americano della musica online è cinque volte più grande di quello europeo. Un risultato che ci fa quasi dire che l’unico mercato digitale esistente [in Europa] è quello illegale».