Il senatore Mario Monti ha appena sciolto le riserve accettando l’incarico di Presidente del Consiglio. Nel suo annuncio pubblico ha spiegato che focalizzerà i lavori sui progetti e sulle collaborazioni focalizzate sullo sviluppo ed ha inoltre fatto i nomi dei ministri che costituiranno il nuovo Governo.
Un ruolo di particolare importanza è nelle mani di Corrado Passera, proveniente da Intesa San Paolo, al quale è stato affidato un ministero particolarmente cruciale in questa fase: Passera sarà Ministro per lo Sviluppo Economico e le Infrastrutture. Nelle sue mani, quindi, va la piena responsabilità per le politiche di investimento relative alla banda larga italiana per la costruzione di una rete di nuova generazione in grado di sopperire ai ritardi cronici che il paese affronta ormai da tempo.
Passera negli anni ha già fatto trapelare più volte la propria posizione su tale ambito. In particolare nei mesi scorsi il neo-ministro ha fatto pressioni sull’incumbent Telecom Italia affinché investisse fianco a fianco con la concorrenza per portare ad una collaborazione forzosa per il bene del settore. Non c’è spazio per la concorrenza: la rete è un monopolio naturale che non può prescindere da un approccio collaborativo tra tutti gli attori del mercato, mettendo in comune gli sforzi privati con quelli governativi.
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Inizia il suo percorso professionale nel 1980 in McKinsey dove rimane per 5 anni per poi passare a CIR, dove ricoprirà la carica di Direttore Generale fino al 1990. Passa poi al settore editoriale dove ricopre la carica di CEO di Arnoldo Mondadori Editore e successivamente di Vice Presidente e CEO del Gruppo Espresso-Repubblica. Nel 1992 lascia l’editoria per passare al Gruppo Olivetti dove è chiamato in qualità di Co-CEO. Nel 1996 assume l’incarico di Amministratore Delegato e CEO del Banco Ambrosiano Veneto che lascerà dopo aver portato a termine il consolidamento con CARIPLO. Nel 1998 assume la carica di CEO in Poste Italiane. Vi rimarrà fino all’aprile 2002.