Si sta discutendo in questi giorni del “Decreto Romani” presentato appunto dall’onorevole Paolo Romani, perché alcune delle norme andrebbero a colpire duramente la IPTV italiana. Il nodo legislativo contestato sarebbe l’equiparazione della TV sul Web a quella tradizionale. Tradotto in pratica, la Web TV dovrebbe rispettare tutte le regole della TV tradizionale.
Dunque YouTube per esempio, ma anche le IPTV nostrane, dovrebbero ricevere l’autorizzazione ministeriale preventiva per trasmettere e rispondere direttamente dei contenuti trasmessi. Un problema non da poco soprattutto per YouTube che non è altro che una vetrina di video caricati dagli utenti.
Google Italia ha infatti dichiarato di essere molto preoccupata perché se dovesse passare questa norma, ogni diritto d’autore violato comporterebbe una multa sino a 150 mila euro. Una follia che di fatto potrebbe minare la stessa esistenza di YouTube e di tutte le IPTV nel nostro Paese.
Per fare un esempio, sarà vietato caricare su YouTube o su qualsiasi altra piattaforma video, materiale protetto da diritto d’autore. Quindi niente spezzoni di partite, avvenimenti, concerti, film…
Reazioni durissime soprattutto dal mondo politico, ma anche l’associazione dei provider italiani si è fatta sentire asserendo, per bocca di Dario Denni, che
È come ritenere l’azienda che si occupa della manutenzione delle autostrade sia responsabile per quello che fanno coloro che guidano le automobili. Non ha senso.
Se come si teme, questo decreto dovesse entrare in vigore così com’è, è pronto un ricorso in sede Europea.