Un anno fa avevamo parlato del caso Comcast, un provider americano condannato dalla FCC (“Federal Communications Commission”), una sorta di garante delle comunicazioni, per aver posto deliberatamente filtri molto aggressivi contro l’uso del P2P in tutte le sue forme.
La condanna a suo tempo, aveva fatto felici gli utenti e soprattutto tutti coloro che pensavano che la rete deve essere neutrale.
Purtroppo, a distanza di un anno, una tegola pesantissima si abbatte sulla FCC che viene accusata da una Corte di Appello di aver abusato nel condannare Comcast.
Tradotto significa che Comcast da condannato diventa vincitore e addirittura parte lesa.
Quindi il provider americano con i suoi filtri repressivi anti P2P era nel giusto e da oggi potrà tornare ad utilizzarli.
Questa storica sentenza pone però due grossi problemi: il primo è lo smacco alla FCC che rischia di perdere credibilità e il secondo è che da oggi qualsiasi provider potrà limitare l’accesso ai contenuti come e quando vorrà.
Ma non finisce qui, perché da quanto si può apprendere dalla stampa americana, la FCC non accetterà questa sentenza e potrebbe premere sul Congresso affinché si legiferi a favore della neutralità della Rete. Insomma la guerra per la libertà della Rete americana è appena iniziata e ne seguiremo come al solito gli sviluppi, voi che ne pensate?