Tutti aspettano con ansia l’asta con cui verranno assegnate le nuove frequenze per i servizi wireless. Come sappiamo, i gestori di telefonia chiedono da tempo più spazio nell’etere per poter continuare a garantire ai propri utenti la qualità dei collegamenti che viene giustamente richiesta. Ricordiamo inoltre, che presto arriverà il 4G, che necessita obbligatoriamente di nuove frequenze. E se vogliamo dirla tutta, anche il Governo attende con ansia l’asta, visto che nell’ultimo patto di stabilità, il Ministro Tremonti aveva già preventivato un ricavo di 2,4 miliardi di euro.
Ma adesso sorge un problema serio, che potrebbe annullare l’asta, o almeno rinviarla a tempo indeterminato. Pare infatti che le frequenze da 2,6Ghz, che serviranno per il 4G nelle aree densamente abitate non siano state rese disponibili dal Ministero della Difesa, che chiede in cambio un forte corrispettivo economico.
Risulta invece disponibile la porzione di spettro a 800Mhz.
Si tratta dunque di una brutta tegola per il Governo, che dovrà essere risolta in breve tempo. Ricordiamo che una situazione simile si ebbe già per l’asta delle frequenze del WiMax, in cui il Ministero della Difesa pretese di avere un corrispettivo economico, in cambio delle liberalizzazione delle frequenze in suo possesso.
La storia si ripete dunque, ma in questo caso le conseguenze potrebbero essere molto peggiori. L’ennesimo pasticcio all’italiana?