Entrare nel mercato mobile comportava per Apple molti problemi, alcuni dei quali superati in modo eccellente grazie ad una innovativa proposta concettuale, un innovativo approccio all’interfaccia e tutto il potere che il marchio di Cupertino porta in dote. Altri problemi, però, non potevano essere né affrontati, né aggirati, né tantomeno affrontati senza pagar pesante dazio. Per questo si è deciso di fare a sportellate.
È storia degli ultimi mesi la prepotente iniziativa legale tra Apple e Nokia, alla quale ha fatto capo la relativa controdenuncia e rilanci successivi ulteriori. Medesimo canovaccio è stato portato avanti con HTC: denuncia e controdenuncia.
Al di là dei contenuti specifici dei brevetti in ballo, quel che appare chiaro è come la proprietà intellettuale sia in questi casi utilizzata come i grandi armamenti durante la guerra fredda: tutti le fanno vedere, nessuno le usa. Finchè, ogni tanto, non esplode una piccola grande diatriba che probabilmente si chiuderà con un armistizio ed evitando il mutuo salasso.
Quel che Apple ha imposto a Nokia ed HTC, a cui avrebbe dovuto pagar dazio per infilarsi nel mondo della produzione hardware in mobilità, è un ventaglio di brevetti con cui confrontarsi. Nokia, in quanto leader internazionale nel settore, ha armi a sufficienza per difendersi, mettendo sul campo altrettante fiches per vedere e rilanciare. HTC, invece, sarebbe meno protetta e potrebbe vedere la propria posizione in maggior difficoltà, costretta probabilmente a concedere qualcosa ad Apple in virtù di un portfolio brevetti più debole.
Per questo Apple ha fatto a sportellate: i brevetti non li si aggira, dunque o si accede ad onerose licenze (che renderebbero probabilmente impossibile il modello di business auspicato), o si lancia una sfida spalla a spalla, brevetto per brevetto, sportellata per sportellata, cercando di aprire un varco sul mercato per potervisi insediare stabilmente.
Da queste battaglie legali ne scaturirà gran parte dell’equilibrio futuro nel settore. Ma non si sta lavorando soltanto cesellando codice o inventando nuove componenti: in aula la sfida è ben più grezza.