Google in questi giorni ha presentato un nuovo codec per lo streaming di contenuti audio/video sul Web: VP8. Il sistema consente un’integrazione di alta qualità con HTML5 e, proprio per questo, Opera e Mozilla hanno deciso di integrarlo al più presto nei loro browser. Steve Jobs, dati gli ultimi mesi di scontro con bigG, non poteva non fare il bastian contrario: VP8, a detta dell’iCEO, garantirebbe una comprensione e una qualità nettamente inferiore a H.264, codec prescelto dalla stessa Apple.
Interrogato via mail da un lettore del The Register sulla bontà dell’innovazione di Google, Jobs avrebbe semplicemente risposto con un link al blog dedicato al mondo di x264, dirigendo così i propri pensieri a un post che ha messo in evidenza le carenze del neonato di Mountain View.
Nell’articolo preso in oggetto, lo studente Jason Garrett-Glaser, specializzato in soluzioni x264 open source, definisce il codec di Google un vero pasticcio. Nonostante risulti essere più performante di Theora, VP8 non riuscirebbe a eguagliare H.264. Il codec, inoltre, presenterebbe problemi sia in fase di encoding che di decoding, operando ad una velocità addirittura inferiore al decodificatore open source H.264 di FFmpeg. Secondo il giovane, questo codec non ha possibilità di migliorare molto in futuro e, per questo, non è la scelta migliore per diventare uno standard del Web.
Infine, il VP8 di Google prenderebbe troppa ispirazione da H.264 copiando, così come dichiarato, gran parte del codice della soluzione approvata da Cupertino. Secondo Garrett-Glaser, quindi, vi sarebbero anche gli estremi per un patent-infringiment.
Date queste motivazioni, è facile ipotizzare il perché Steve Jobs abbia bocciato senza possibilità di appello la proposta di Google. Restiamo in attesa di una risposta ufficiale di bigG che, presumibilmente, non tarderà ad arrivare.