"We will win the Web". Vinceremo anche sul Web, così come abbiamo fatto con il desktop e con i server. Parola di Steve Ballmer. In una lunga intervista concessa al settimanale Business Week, il CEO di Microsoft ha espresso la sua visione: il futuro della società di Redmond sarà più che mai fondato sull’integrazione di tre elementi: PC e gadget domestici, applicazioni per l’azienda e servizi distribuiti sulla rete internet.
È in quest’ultimo ambito che la lotta si fa dura. Semplificando, potremmo dire che questa partita Microsoft la gioca in trasferta. Le recenti frizioni con Google sono per molti osservatori il segno di un evidente nervosismo. Le voci su una possibile acquisizione di AOL lasciano intuire la portata della posta in
palio, anche sul piano economico: un’analisi delle prospettive finanziarie derivanti da un’eventuale accordo pubblicata su The Street, mostra come esso sarebbe dannoso per i conti di Google, visto che, per citare solo un aspetto, nel solo 2004 i ricavi del programma AdSense generati
da AOL ammontano al 12% del totale. Om Malik, giornalista e tecnologo tra i più rispettati, commenta giustamente che dove Microsoft perde sul piano tecnologico, può ancora vincere facendo leva sulla sua più grande e inesauribile risorsa: il denaro.
Ma per ‘vincere sul web’, a Redmond sanno perfettamente che l’aspetto tecnologico è pur sempre cruciale e che perciò è vitale poter contare sul supporto di validi sviluppatori. Non è forse l’aver attirato schiere di programmatori verso la propria piattaforma una delle chiavi del successo di Windows? La stessa cosa deve avvenire per i servizi web del futuro. Ecco spiegata, allora, una delle mosse recenti di Microsoft. L’annuncio ufficiale è avvenuto
alla Professional Developers Conference di Los Angeles, decisamente oscurato da altre chicche, come le anteprime di Vista e del nuovo Office, o la presentazione del nuovo kit di strumenti per lo sviluppo di applicazioni e grafica per il web, Expression. Da oggi, chi vorrà, potrà creare nuove applicazioni sfruttando la piattaforma di API (Application Program Interfaces) che Microsoft mette a disposizione. Il sito del neonato MSN Developer Center è il punto di partenza per farsi un’idea sull’offerta e sui dettagli della proposta.
I servizi interessati a questa operazione di apertura delle tecnologie proprietarie
made in Redmond (non era mai avvenuto per i servizi web se non per MapPoint) sono
MSN Search, MSN Messenger, Virtual Earth e Start.com.
Per essere più chiari: un motore di ricerca, un piattaforma di instant
messenging, un servizio di mappe stradali e satellitari, una sorta di aggregatore
di feed RSS…. Facile intuire che la strategia è quella di seguire il
passo di Google e Yahoo!, da tempo impegnate su questo fronte, e con ottimi risultati
(si pensi soltanto al successo dei servizi fai-da-te creati a partire da Google
Maps). Per chi intenderà sviluppare nuove estensioni per MSN Messenger,
poi, è stata anche creato un apposito
concorso che premierà le migliori applicazioni pervenute entro il 31
dicembre 2005.
Come va giudicata l’operazione nel contesto della strategia globale di Microsoft?
Alcuni dei servizi potrebbero rivelarsi come una buona opportunità di
ricavi economici. Chi vuole usare le API di Virtual Earth per incorporare
mappe e informazioni geografiche sul proprio sito, ad esempio, potrà farlo
gratuitamente, anche a scopi commerciali. Sarà tenuto però a
mantenere in vista il box di interazione di Microsoft e ad ospitare pubblicità
secondo il modello del revenue sharing. Per gli altri, invece, l’obbiettivo
sembra essere quello di affidarsi agli sviluppatori esterni per creare applicazioni
in grado di offrire nuovi servizi agli utenti finali, servizi che, come sottolinea
Richard McManus in un articolo
di commento su ZDNet, potrebbero convogliare nuove fette di pubblico verso
le pagine e verso le offerte di MSN. Lo stesso McManus evidenzia un altro elemento
importante: "Non credo che questa piattaforma per il web rappresenti la strategia
primaria di Microsoft per la sua sopravvivenza nel futuro, in nessun modo. Ma
è un riconoscimento importante del fatto che il web è oggi il posto
‘dove bisogna essere’, sia per gli sviluppatori, sia per il pubblico degli utenti".
Come non essere d’accordo. Se c’è una cosa che anche il PDC 2005 ha ribadito
è che Microsoft sarà ancora a lungo sinonimo di Windows.