Il progetto del tablet più economico al mondo sta per prendere vita in India: come confermato dal CEO di Datawind, società britannica che si occupa dello sviluppo di tale dispositivo, le prime unità saranno commercializzate a partire dalle prossime settimane ad un prezzo di 35 dollari cadauno per gli studenti che ne faranno richiesta. Il tutto rientrerà in un progetto volto a favorire l’approccio con la tecnologia per gli studenti indiani promosso dallo stesso governo del paese asiatico.
Per 35 dollari gli studenti indiani potranno dunque portare a casa un tablet dotato di microprocessore single core ARM da 800 MHz, con Android 2.3 nel ruolo di sistema operativo di default, con la possibilità di effettuare nei mesi successivi l’aggiornamento ad Ice Cream Sandwich 4.0. Il display sarà touch, di tipo capacitivo, con diagonale da 7 pollici, mentre la memoria RAM a disposizione ammonterà ad un totale di 256 MB. Il tutto costituirà un dispositivo battezzato Aakash 2, erede di un tablet venduto da alcuni mesi ma incapace di offrire prestazioni degne di nota.
Nel corso dei mesi a venire, poi, Datawind sembrerebbe intenzionata ad effettuare un nuovo upgrade al tablet, proponendo una soluzione basata su di un chip ARM Cortex-A9 di tipo dual-core e con a bordo ICS 4.0 di default, allineando di fatto tale device a quanto offerto da numerosi altri produttori a livello internazionale e migliorando sensibilmente le potenzialità del dispositivo. Tale upgrade, secondo le previsioni, non dovrebbe causare un aumento nei costi del prodotto, il quale sarà distribuito allo stesso prezzo sul territorio indiano per stimolare l’interesse della popolazione meno agiata nei confronti della tecnologia.
Benché le prime stime indichino un totale di circa 8 milioni di unità, con la possibilità di giungere fino a 10 milioni, alcuni problemi finanziari che hanno colpito il mercato indiano hanno costretto Datawind a non superare quota 5 milioni di tablet, riducendo di fatto l’impatto del dispositivo stesso in questa prima ondata di vendite. Nei mesi successivi potrebbero tuttavia giungere nuove unità per incrementare nuovamente il numero di device a disposizione dei cittadini.