Potrebbe essere la privacy il tallone di Achille per gli account a pagamento di Xbox Live. A rivelarlo è una breve inchiesta della testata statunitense PcWorld, che ha analizzato attentamente le condizioni sul trattamento di alcuni dati sensibili, come il numero di carta di credito, necessari per accedere ai servizi Gold offerti online dalla console di Microsoft. Cancellarsi completamente dal programma Xbox Live Gold sarebbe infatti un’operazione molto complicata per gli utenti.
Oltre al tradizionale account Silver, che consente ai possessori di una Xbox collegata alla Rete di accedere a una serie di servizi gratuiti come chat, confronto dei risultati di gioco e download di videogame gratuiti e film, Microsoft offre l’opportunità di abbonarsi ai servizi Gold a pagamento, che offrono un maggior numero di servizi e la possibilità di giocare in multiplayer online. L’abbonamento a Xbox Live Gold ha un costo di circa 60 Euro all’anno e può essere sperimentato gratuitamente dagli utenti interessati ad abbandonare il loro account Silver. Una volta terminato il passaggio, tornare indietro o rimuovere definitivamente l’abbonamento sembra essere meno semplice del previsto.
Stando a quanto riferito dall’autrice dell’articolo di PcWorld, una volta stipulato un abbonamento da un anno ai servizi Gold sarebbe praticamente impossibile rimuovere le informazioni sulla propria carta di credito dal portale online della Xbox Live. Tale strategia adottata da Microsoft si rivelerebbe utile per incentivare un rapido rinnovo dell’account allo scadere del primo anno di abbonamento, ma sostanzialmente impedisce agli utenti di avere un pieno e semplice controllo sui loro dati conservati dal colosso dell’informatica.
Per cancellare il proprio account, gli utenti statunitensi non possono fare affidamento sul sito Web della console, ma devono telefonare al servizio di assistenza clienti di Xbox. Secondo Microsoft, tale procedura garantirebbe maggiori sicurezze agli utenti, scongiurando la possibilità che un abbonamento possa essere disdetto online da un soggetto terzo. Una spiegazione che appare poco convincente, specie se confrontata con le numerose operazioni consentite online, come l’acquisto di nuovi punti, e che implicano l’utilizzo di una carta di credito e dunque di un alto livello di sicurezza.
Inoltre, se un utente malintenzionato riuscisse a carpire i dati di accesso di un account entrerebbe automaticamente in possesso di tutte le informazioni necessarie per telefonare al centro assistenza Xbox e richiedere la cancellazione dell’abbonamento. Il medesimo utente potrebbe, inoltre, entrare in possesso di alcune informazioni legate alla carta di credito utilizzata per stipulare un abbonamento Gold, con evidenti ripercussioni sul piano della privacy.
L’eventualità che le informazioni su un abbonamento finiscano sotto occhi indiscreti sono naturalmente remote, ma la politica adottata da Microsoft non sembra aiutare concretamente gli utenti a preservare i loro dati sensibili. Conservare le informazioni dei clienti a oltranza, salvo una esplicita richiesta attraverso una macchinosa procedura di cancellazione, potrebbe rivelarsi controproducente per la stessa società di Redmond. In casi analoghi, infatti, alcune associazioni di consumatori statunitensi hanno deciso di ricorrere allo strumento della class action per dirimere simili questioni.