Medici Senza Frontiere chiede aiuto ai social network. “Accendi un riflettore” è la campagna che punta a ricordare e a far ricordare le crisi dimenticate ma tuttora in corso nel mondo. Si può aderire in diversi modi collegandosi al sito “Crisi dimenticate“.
La sezione “Flash Mob” del sito spiega come diffondere il messaggio di persona, attraverso gli eventi di flash mob che saranno via via organizzati. Online si possono invece inviare cartoline via email, scaricare gli sfondi per il desktop o gli adesivi da stampare. Ma l’obiettivo principale è diffondere il messaggio su Facebook.
Su Facebook si può “adottare una crisi dimenticata” semplicemente cambiando la propria immagine del profilo, dopo aver scelto la crisi da adottare su un PDF informativo. Le crisi dimenticate partono dalla malnutrizione fino ad arrivare ai conflitti in Sri Lanka e nello Yemen.
Ma cliccando sulla crisi scelta, si può anche condividere su Facebook il materiale informativo inerente. Ad esempio, accendendo un riflettore sull’AIDS o sulla malnutrizione, si condividerà con i propri contatti una mappa del mondo che mostra le zone più colpite.
Sergio Cicchini, direttore comunicazione di Msf Italia, è convinto che questo tipo di iniziativa “dal basso” sia un passo importante per mobilitare l’opinione pubblica e per chiedere ai media di parlare delle crisi umanitarie in modo costante.
Il Web è chiamato allora a veicolare un messaggio forte ai mezzi di informazione. Se iniziative del genere hanno la capacità di attirare l’attenzione, allora cosa aspettiamo a cambiare la nostra immagine del profilo e ad adottare una crisi dimenticata?
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