Già da qualche tempo le due aziende avevano intrapreso iniziative che facessero presagire l’intenzione di voler convergere verso un business condiviso.
Nel dicembre 2009 Microsoft trasferì il team di Azure all’interno della sua divisione “Servers and tool”; prima ancora, nel mese di maggio, Microsoft e HP annunciarono una collaborazione da 180 milioni di dollari per combinare tecnologie quali SharePoint, Exchange, OCS e HP ProCurve, in un’unica piattaforma di comunicazione.
Secondo CNet, ecco alcuni dettagli del nuovo accordo:
- 250.000.000$ investiti nella partnership;
- l’integrazione in nuovi prodotti di HP Insight Software, HP Business Technology Optimization software e Microsoft System Center con Microsoft Hyper-V Server e la pianificazione di una roadmap condivisa;
- un network di vendita dedicato alle soluzioni HP-Microsoft;
- la creazione di un ambiente ottimizzato basato su applicazioni come Exchange Server e SQL Server, applicazioni che siano di facile distribuzione e installazione e che siano “cloud-deployable” ovvero gestibili in cloud computing;
- l’impegno a lavorare sul cloud computing, con strumenti di entrambe le aziende, e l’impegno da parte di Microsoft di acquistare hardware HP per l’infrastruttura di Windows Azure.
L’elemento chiave di questo accordo è che Microsoft e HP hanno capito che i loro clienti hanno bisogno di nuovi modelli, di un nuovo modo di pensare alle proprie risorse tecnologiche, pertanto l’obiettivo sarà quello di produrre nuovi sistemi cloud-based, completamente scalabili e sempre disponibil, così che le aziende possano meglio usufruire dei servizi distribuiti già disponibili o crearsi una “nuvola” propria.
Gli analisti di Directions on Microsoft pensano tuttavia che l’accordo sia motivato soprattutto dallo scontro Microsoft-VmWare nel campo della virtualizzazione.
HP infatti già da tempo vende server dotati di software VMWare, e con questa partnership Microsoft potrebbe diventare il suo principale, nonché preferito, fornitore di software per la virtualizzazione.