Acquistano un pc, ma sono spiati dalla webcam

Una coppia affitta, e poi acquista, un PC. Ma viene spiata dall'azienda venditrice, la quale controllava a distanza la webcam.
Acquistano un pc, ma sono spiati dalla webcam
Una coppia affitta, e poi acquista, un PC. Ma viene spiata dall'azienda venditrice, la quale controllava a distanza la webcam.

Una coppia del Wyoming, negli Stati Uniti, ha denunciato una catena specializzata nell’affitto di personal computer per violazione della privacy dopo aver scoperto che le webcam installate nei sistemi venivano utilizzate per spiare i clienti in possesso dei dispositivi.

La causa, depositata presso la Corte del Distretto di Erie, in Pennsylvania, accusa l’azienda Aaron di aver installato nei PC a noleggio un software chiamato PC Rental Agent che le permettesse di controllare quanto fatto dai clienti con i sistemi in affitto. I due coniugi hanno affermato alla stampa locale di aver scoperto il fatto quando uno dei manager della compagnia ha tentato di riavere indietro il PC dopo che la coppia aveva accumulato, secondo l’azienda, diversi ritardi nei pagamenti delle tariffe.

Brian e Crystal Byrd hanno comprato il PC nel mese di agosto al prezzo di 156 dollari mensili a testa, ed hanno poi optato per una soluzione unica di 900 dollari nel mese di ottobre. Credendo che i due non avessero effettuato il pagamento finale, il responsabile dello store Casper si è presentato presso il domicilio il 22 dicembre mostrando una fotografia di Brian mentre utilizzava il computer, immagine scattata a distanza attraverso la webcam installata nel computer.

«Ho avuto una sensazione di invadenza strana», ha dichiarato l’uomo alla stampa. «Dovetti sedermi un minuto dopo che mi venne mostrata la fotografia».

Nel dettaglio, PC Rental Agent è un agente di controllo remoto che permette alle società di noleggio di PC di tenere d’occhio i propri utenti, compresa evidentemente la possibilità di poter scattare fotografie attraverso la webcam. Le aziende possono bloccarne l’utilizzo nel caso si sfori oltre i tempi previsti, costringendo i consumatori a dover chiamare il centro di assistenza per capire come superare il blocco.

L’avvocato della coppia ha affermato che Aaron ha ammesso di aver installato il software, e si troverà adesso costretta a risarcire la coppia con una somma di 10,000 dollari più 100 per ogni giorno di violazione della privacy.

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