ACTA, Anti-Counterfeiting Trade Agreement, cioè il famoso accordo internazionale commerciale contro la contraffazione su Internet che si pone il fine di tutelare il copyright e le proprietà intellettuali, sta perdendo progressivamente di credibilità e sarà presto oggetto delle verifiche della Corte di Giustizia Europea. Sappiamo che l’ACTA prevederebbe restrizioni pesantissime per circolazione di informazioni e contenuti sul web, prevedendo anche sanzioni molto aspre contro provider e network che rischierebbero di essere accusati di favorire la pirateria online anche se solo uno dei loro utenti dovesse in qualche modo attuare comportamenti illeciti o anche solo sospetti.
In buona sostanza l’ACTA prevederebbe azioni preventive che rischierebbero di compromettere la libertà della rete, la libertà di espressione e la privacy degli utenti. Associazioni e il popolo del Web ovviamente non sono stati a guardare e hanno iniziato a protestare fortemente contro l’approvazione di questo accordo che a sorpresa fu firmato anche dall’Unione Europea.
Affinché fosse però operativa, l’ACTA doveva venire ratificata da tutti gli Stati membri Europei e qui sono iniziati i problemi. Nonostante un certo consenso delle classi politiche, le forti polemiche e le pressioni dei media hanno piano piano rallentato il processo di approvazione, sino ad alcuni stop di Paesi importanti come la Germania che ha deciso di riflettere sui contenuti di ACTA.
Ma adesso arriva addirittura lo stop dall’Unione Europa che rimanda l’ACTA alla Corte di Giustizia Europea per capire se effettivamente questo accordo non vada davvero a minare la libertà della rete e la libertà di espressione oltre che la privacy degli utenti sul web.