Ci sono nomi legati a doppio filo al loro campo d’azione: quello di Lino Manfrotto è senza alcun dubbio fra questi, tanto da arrivare quasi a costituire una metonìmia di se stessi. Dici Manfrotto e pensi a un cavalletto, a un treppiede usato in fotografia o nelle riprese video. E viceversa. Un fotografo e la sua reflex, con un treppiede a fare da supporto per dar vita ai sogni e corpo alle immagini. L’imprenditore veneto si è spento domenica mattina nella sua abitazione. A riportare la notizia della scomparsa è il sito Vicenza Today.
L’avventura ha inizio negli anni ’60, quando Lino si muove nella zona di Bassano del Grappa in veste di fotoreporter, collaborando con alcune testate locali. Pensa a come rendere più semplice e pratico il proprio lavoro, avvertendo l’esigenza di portare con sé un’attrezzatura leggera e al tempo stesso robusta, per scattare agevolmente in qualsiasi condizione. La sua esigenza era l’esigenza di molti altri professionisti e con il diffondersi degli strumenti fotografici l’esigenza è diventata bisogno di massa. L’azienda che diventerà un impero nasce così in un garage, dove con la collaborazione di un assistente inizia a fabbricare supporti, aste telescopiche e stativi di ogni genere, con una meticolosa attenzione al dettaglio. Nel 1989 sarà acquisita da Vitec, entrando a far parte della divisione Imaging del gruppo britannico.
Si rivelerà di fondamentale importanza l’incontro con Gilberto Battocchio all’inizio degli anni ’70, che favorì l’espansione a livello commerciale del marchio. Nel decennio successivo il boom, con l’apertura di una dozzina di stabilimenti distribuiti nell’area di Bassano e nei pressi di Feltre. Il resto è storia: basta cercare con lo sguardo il logo rosso di Manfrotto sui treppiedi di fotografi e videomaker, amatori e professionisti.
Negli anni più recenti il catalogo dell’azienda si è ampliato, seguendo l’evoluzione della fotografia e arrivando ad offrire prodotti anche per smartphone e action cam. La filosofia che da sempre accompagna il marchio non è invece cambiata: qualità costruttiva e affidabilità, per chi cerca di immortalare il mondo fermando il tempo.