L’avvento di Ajax ha cambiato di molto l’economia di composizione delle pagine su gran parte del web. Lo stile ‘2.0’ permea ovunque e cambia radicalmente le modalità attraverso le quali un sito web viene navigato. Le metriche associate alla vecchia scuola, pertanto, si svuotano improvvisamente di significato, creando disorientamento tra publisher e centri media, tra chi fa la pubblicità e chi la ospita: su cosa occorre basare una campagna pubblicitaria? Quale sito ha maggior successo? Attraverso quale parametro va valutata l’opportunità di una specifica campagna pubblicitaria online? Nielsen ha le idee chiare e spinge al ribaltamento dei vecchi paradigmi.
Nielsen/NetRatings, il maggior nome per l’applicazione di metriche di misurazione al web nel panorama odierno, mette definitivamente all’angolo le Page View: a cosa può ancora servire una valutazione simile nel momento in cui le pagine non vanno più ricaricate e, piuttosto, Ajax controlla contenuti e spazi trattenendo l’utente sulla stessa pagina offrendovi più opzioni senza scomodi refresh? Logica impeccabile, ma il dubbio è relativo a tutto ciò che segue: quale sarà il parametro sostitutivo del vecchio canovaccio delle pagine viste?
La risposta, secondo Nielsen, è nella capacità di abbracciare l’utente. Più il navigatore rimane sul sito, maggiore è stato il tempo di esposizione di pagine e pubblicità, dunque il tutto merita espressa rilevanza nella valutazione terminale. Secondo Associated Press, tale ribaltamento configurerebbe grandi cambiamenti però. Google sarebbe sottovalutato rispetto ad oggi perchè propone risposte rapide e non trattiene l’utenza, mentre al tempo stesso i siti di video sharing esalterebbero il tempo passato sulle pagine richiedendo a loro volta una metrica differente.
In un recente dibattito si è tornati sulla difficoltà di applicazione dei parametri di valutazione sui blog piuttosto che sui normali siti web, ma a questo punto la differenza di contenuti diventa solo un parametro aggiuntivo nel contesto di un più radicale ripensamento di quelli che sono i metri di giudizio con cui viene passata al vaglio l’intera rete. L’idea Nielsen è quella per cui la capacità di trattenere un utente (e dunque il tempo passato su un sito web) sia oggi una metrica più affidabile rispetto al semplice abaco delle pagine viste. La diatriba, strisciante ormai da anni, è destinata a subire una improvvisa accelerazione. E se Nielsen/NetRatings dovesse cambiare in tempi brevi le proprie classifiche, probabilmente il dibattito prenderebbe fin da subito una precisa direzione.