Neutralità come regola fondamentale di equità sul mercato: lo chiede a gran voce l’Adiconsum segnalando all’Antitrust il comportamento, ritenuto scorretto, di Sky e RAI nell’offerta online dei propri contenuti agli utenti. Le due segnalazioni sono idealmente separate, ma legate da un filo comune: la piattaforma utilizzata per l’accesso al contenuto non deve costituire un ostacolo all’accesso stesso e l’offerta va considerata ingannevole quando tali limitazioni non siano adeguatamente esplicate.
In relazione a Sky, il problema è legato in modo particolare a Sky Go ed al fatto che ne venga promosso l’accesso da “qualsiasi” tablet e “qualsiasi” smartphone (il tutto, peraltro, a poche ore dalla segnalazione di Sky relativa al blocco degli streaming sui device aperti con jailbreak). La realtà, spiega Adiconsum, è invece differente e tale per cui l’utente possa ritenersi ingannato nel momento in cui contrae un abbonamento ingannevolmente persuaso di poter accedere ai contenuti a prescindere dal tipo e dalla marca del device in possesso. Nello specifico, spiega l’associazione:
Adiconsum ha inviato all’Antitrust una segnalazione per porre fine alla discriminazione operata da Rai, Mediaset Premium e soprattutto Sky con Sky Go, fra gli utilizzatori di contenuti multimediali su tablet e smartphone a seconda del sistema operativo usato e della marca del prodotto. […] Nella realtà la visione di tali contenuti non è stata possibile su tutti i “tablet”, come dichiarato nella pubblicità, ma solo su quelli prodotti dalla APPLE e dalla SAMSUNG con il sistema operativo Android. Una vera e propria pubblicità ingannevole e relativa vendita scorretta, per la quale Adiconsum chiede la condanna da parte dell’Antitrust. Gli abbonati a Sky, nonostante abbiano pagato l’abbonamento che include anche il servizio in mobilità SKY Go, non possono utilizzarlo per il mancato rispetto di neutralità tecnologica che dovrebbe, invece, garantire la visione di contenuti multimediali con qualsiasi sistema operativo.
Discorso del tutto similare vale per la RAI, la cui scelta di utilizzare Silverlight per gli streaming online viene messa all’indice dall’associazione per la tutela dei consumatori:
Il mancato rispetto si estende anche all’impossibilità di vedere in streaming i normali programmi televisivi della RAI (limitando quindi l’accesso al servizio pubblico) e di Mediaset Premium con i tablet che utilizzano il sistema operativo ANDROID, perché la visione è offerta attraverso il programma SilverLight della MICROSOFT che è compatibile solo con Windows e sistemi operativi della APPLE.
La neutralità torna al centro del dibattito, insomma, con l’Adiconsum pronta a far leva su questo principio per mettere in luce le distorsioni che tale meccanismo impone al mercato. Si chiede pertanto anzitutto di rendere le pubblicità più trasparenti; si chiede altresì all’antitrust di vigilare su tali promozioni, così che l’utente non possa essere tratto in inganno da un mercato frammentato e disomogeneo; si impone infine una nuova riflessione sul tema della neutralità di accesso, ostacolo sempre vivo che la lotta di mercato tra i grandi gruppi non consente di aggirare in virtù delle rispettive posizioni di forza e delle frizioni su cui la concorrenza va a svilupparsi.
Adiconsum riassume la propria richiesta con le parole del Segretario Generale Pietro Giordano:
Nel fiorente mercato degli “smartphone” e dei “tablet” l’assenza di chiarezza e regole certe impedisce la libertà di scelta del consumatore che non è in grado di comprendere prima dell’acquisto cosa è possibile fare o non fare con un apparato. Addirittura, nel caso del sistema operativo Android, diffuso su milioni di cellulari e tablet, le capacità d’utilizzo variano anche in relazione al produttore senza fornire una corretta informazione.
Adiconsum ritiene che tale materia necessiti di uno specifico intervento dell’Antitrust sia a tutela dei diritti del consumatore per garantire la vendita corretta degli apparati e dei contenuti multimediali sia per garantire una concorrenza trasparente fra i produttori di “device” valutando se gli accordi con i produttori di contenuto distorcono o meno il mercato. Nello specifico, Adiconsum chiede la pubblicità di SKY GO dichiari con chiarezza, quali sono i “tablet” compatibili.