Sembra che le intenzioni di Adobe siano di trasformare la tecnologia Flash nel linguaggio Java per i contenuti multimediali, cioè una piattaforma di sviluppo universale che grazie a runtime installabili su qualunque tipo di device diventa platform agnostic.
L’iniziativa si chiama Open Screen Project e conta la partecipazione di molti provider di contenuti che sarebbero lieti di poter mettere a punto il loro materiale una volta sola e del fatto che i consumatori, indipendentemente dal device usato, possano tramite la medesima tecnologia avere accesso ad una libreria di contenuti. Adobe intanto si prepara a levare ogni tipo di blocco alla tecnologia Flash Lite per cellulari, tutto verrà aperto, non ci saranno restrizioni alle specifiche SWF, F4V e FLV, saranno pubblicati i protocolli Adobe Flash Cast e AMF e niente licenza per Adobe Air e Flash Player.
Proprio AIR infatti sarà il futuro dell’Open Screen Project, un ambiente che consentirà a chiunque di sviluppare applicazioni per set top box o altri strumenti del genere. Tale tecnologia sarà aggiornabile in automatico in modo da replicare sul mobile il successo che Flash ha sui computer desktop (secondo Adobe il 98% ne è dotato).
È Kevin Lynch, CTO di Adobe, a spiegare ai microfoni di PCWorld spiega che «al momento nè le applicazioni web based nè quelle scaricabili (dunque eseguibili localmente) è garantito che funzionino allo stesso modo su diversi device». Nemmeno Flash peraltro è in grado di girare ovunque (sull’iPhone in primis) e l’Open Screen Project servirà a risolvere proprio i problemi in questione, con l’obiettivo di portare Flash Lite (e poi AIR) su un miliardo di device entro il 2009 partendo dall’attuale base di 500 milioni.