Adobe si avvicina a Linux nel nome di Air

Adobe pone una seria conferma al proprio impegno nel mondo open source e per gli standard aperti con una duplice azione simbolica: da una parte v'è l'entrata nella Linux Foundation, dall'altra c'è il rilascio della prima alpha di AIR per Linux
Adobe si avvicina a Linux nel nome di Air
Adobe pone una seria conferma al proprio impegno nel mondo open source e per gli standard aperti con una duplice azione simbolica: da una parte v'è l'entrata nella Linux Foundation, dall'altra c'è il rilascio della prima alpha di AIR per Linux

La Linux Foundation, l’organizzazione no-profit che si occupa di promuovere l’adozione di Linux e di finanziare lo sviluppo del kernel, annovera tra le sue fila un nuovo membro. Si tratta di Adobe Systems Incorporated che ha annunciato l’ingresso nella fondazione in concomitanza con il rilascio della prima release di sviluppo del suo runtime AIR per Linux. L’atto formale si avrà durante il Collaboration Summit che si terrà la prossima settimana ad Austin nel Texas.

L’ingresso nella Linux Foundation è principalmente dovuto alla volontà di Adobe di spingere anche sul sistema del pinguino le sue recenti tecnologie per il Web 2.0 e per le Rich Internet Applications (RIA). Seppure in precedenza non si fosse mai avvicinata così tanto all’opensource, Adobe ha sempre avuto un occhio di riguardo per gli standard aperti. È quanto ci ricorda Jim Zemlin, direttore esecutivo della Linux Foundation: «La decisione di Adobe di unirsi alla Linux Foundation è una naturale estensione del suo impegno per gli standard aperti e per l’open source, cosa che dimostra la sua leadearship e lungimiranza nell’industria del software». Nel comunicato stampa si legge ancora che «La partecipazione di Adobe contribuirà al nostro obiettivo di incrementare ulteriormente lo sviluppo di applicazioni su Linux, con una particolare enfasi per le applicazioni Web 2.0».

Nella stessa giornata Adobe ha anche presentato la primissima versione per Linux del runtime AIR. Il runtime, per ora una pre-release alpha non adatta ai sistemi in produzione, arriva con ritardo rispetto alle versioni per Mac e per Windows. Tuttavia David McAllister, direttore del settore Adobe per gli standards e l’opensource, apprezza particolarmente il lavoro fatto su Linux: «Adobe fornisce agli utenti Linux tecnologie chiave per le Rich Internet Applications, come ad esempio Adobe Flash Player e ora Adobe AIR, con l’intento di diffondere le applicazioni RIA nel browser e sul desktop». McAllister continua commentando che «La Linux Foundation è una risorsa di valore, che fornisce un forum dove possiamo lavorare a contatto con la comunità, per assicurarci che le tecnologie RIA di Adobe siano compatibili con la piattaforma software Linux».

Per ora sembra da escludere ogni ulteriore passo di Adobe nel porting su Linux di altre applicazioni chiave e l’impegno della società con sede a San Jose dovrebbe limitarsi al web e alle applicazioni che gravitano attorno ad AIR. Già negli scorsi mesi gli Adobe Labs avevano presentato le prime versioni di sviluppo del Flex Builder per Linux di cui, sempre in concomitanza con l’annuncio, è stata resa disponibile per il download la terza alpha release. Rilasci strategici che cercano di sottolineare la serietà dell’impegno assunto da Adobe, anche se i ritardi rispetto alle versioni per Windows e Mac faranno dubitare gli utenti Linux della reale possibilità di abbandonare il ruolo di Cenerentola.

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