Quello che più volte abbiamo convenzionalmente chiamato “patch day” potrebbe presto diventare qualcosa di ancor più importante per la sicurezza dei sistemi informatici. Se fino ad oggi il secondo martedì del mese era dedicato agli aggiornamenti di sicurezza Microsoft, infatti, ora la ricorrenza dovrebbe coinvolgere anche Adobe per una iniziativa congiunta di sicura comodità per i responsabili di sicurezza a livello aziendale.
Quel che Microsoft ed Adobe vanno a fare, infatti, è semplicemente una intelligente sincronizzazione degli aggiornamenti. Così facendo i rapporti tra le parti si fanno più stretti e coordinati. Il passo precedente è stato infatti nell’inclusione del Flash Player in Internet Explorer 10, così che non debba più essere installato in qualità di plugin esterno: Microsoft si è assunto anche la responsabilità di diramare gli appositi aggiornamenti di propria sponte, così da sfruttare gli aggiornamenti automatici per rendere quanto più sicuro il sistema nelle mani dell’utenza.
Il passo successivo è finalizzato ad eliminare la difformità di tempistiche tra gli aggiornamenti dell’una e dell’altra azienda, elemento che rischiava di confondere e far perdere di efficacia il meccanismo. D’ora in poi, insomma, Adobe rilascerà i propri aggiornamenti il secondo martedì del mese e chi li installerà per mezzo degli update automatici Microsoft troverà sul proprio browser anche l’aggiornamento al Flash Player.
La cosa potrebbe peraltro avere anche una ulteriore conseguenza indiretta: se Adobe rilascerà gli update in concomitanza con Microsoft, anche Google potrebbe trovarsi allineato per far sì che Chrome possa avere il plugin integrato parimenti aggiornato. Il “patch day”, insomma, rischia di diventare una sorta di standard.