La notizia che Telecom Italia avrebbe limitato le sue linee adsl inserendo filtri anti file sharing, aveva suscitato forti polemiche. Gli utenti infatti non avevano apprezzato questa mossa del principale gestore italiano ed erano arrivati a dire che Telecom Italia stava minando in qualche modo la libertà della rete.
Il gestore però si era giustificato dicendo che queste misure erano necessarie per garantire una costante buona qualità delle loro connessioni e che comunque i filtri sarebbero divenuti operativi solo in aree critiche dove le risorse di rete scarseggiano. Proprio per questo Telecom Italia, ha predisposto una pagina in cui sono elencate queste famose zone a rischio.
In questo aspro dibattito, entrano ora a gamba tesa le associazioni dei consumatori che dichiarano illegittimi i filtri e le limitazioni imposte da Telecom Italia. In un comunicato congiunto firmato da Acu, Altroconsumo, Codici e La Casa del Consumatore, si sottolinea come la clausola della possibile limitazione del servizio, risulti vessatoria per l’utente finale, in quanto ci si troverebbe a pagare un prezzo fisso di fronte ad un servizio variabile sia dal punto di vista della quantità che della qualità.
Le associazioni dei consumatori, dunque chiedono che Telecom Italia ripristini la situazione precedente annullando le recenti variazioni contrattuali che introducevano le nuove norme sulla gestione della rete.
Viene chiesto inoltre che Telecom Italia cambi il nome della sua attuale offerta “Internet Senza Limiti“, che alla luce delle nuove clausole contrattuali non può definirsi davvero “senza limiti“.