Il terzo appuntamento dedicato alla ricerca delle ventole più silenziose riprende il tema della rumorosità affrontato nel post precedente, analizzando i dettagli che hanno fatto la fortuna di alcuni produttori in quanto a innovazione tecnologica a favore del comfort acustico.
Partiamo con una domanda: cosa succede esattamente in una ventola in moto?
Nella parte centrale c’è il motore elettrico, composto di statore e rotore, rispettivamente fissati al telaio della ventola e al gruppo delle pale. Senza addentrarci troppo nello specifico è sufficiente citare la fonte primaria di rumore di un motore: l’interazione tra rotore e statore.
Esistono diverse tecnologie, dai motori brushless ai più evoluti sistemi di ancoraggio con cuscinetti ad alte prestazioni e lubrificanti all’avanguardia, con i quali i produttori di ventole garantiscono contemporaneamente minore attrito, minore usura, minori richieste energetiche e maggiore durata, il tutto sempre a favore di una rumorosità sempre più contenuta. Ma non finisce qui.
C’è da considerare anche l’aerodimanica delle ventole: è in gioco una certa quantità d’aria ed è fondamentale trattare i flussi nel modo migliore studiando ad hoc il telaio e le pale della ventola.
Un telaio con linee smussate e pochi ostacoli sicuramente produrrà minori turbolenze e favorirà un maggiore flusso d’aria; uno studio accurato sul numero e sulla forma delle pale consentirà da un lato di raccogliere più aria per aumentare pressione e portata del flusso, o magari potrà privilegiare l’aspetto acustico, accettando compromessi in termini di performance ma garantendo una silenziosità eccezionale.