C’è Linux alla base della ricostruzione in Afghanistan. Il sistema operativo di Linus Torvalds, grazie alla sua estrema elasticità ed adattabilità, nonchè ai minori costi di acquisizione e gestione, rientra nell’identikit ideale della base su cui poggiare la crescita informatica del paese appena uscito dalla guerra.
L’introduzione di Linux in Afghanistan è opera delle Nazioni Unite. L’addestramento dei civili è in auge da tempo ed in questo mese i primi “esperti” dovrebbero fuoriuscire dai corsi di preparazione. Da loro ci si attende l’inizio di una nuova era e saranno essi stessi a dover istruire una nuova generazione di civili informatizzati.
Lo scopo delle Nazioni Unite è quello di iniziare a limare il gap tecnologico del paese rispetto al resto del mondo: l’Afghanistan, bloccato da anni di regime, necessita dell’informatica per risollevare le proprie sorti.
I civili addestrati a Linux saranno affiancati da esperti provenienti dall’occidente, in modo che il percorso di informatizzazione possa essere graduale, omogeneo, costituito da progetti locali e mirato soprattutto allo sviluppo ed alla ricerca delle migliori soluzioni per il territorio.