L’AGCOM adotterà entro la fine del proprio mandato il regolamento sul diritto d’autore che tanto ha fatto discutere negli ultimi mesi. L’ammissione giunge direttamente da Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità Garante per le Comunicazioni, il quale sembra volersi (o potersi) sgravare da responsabilità spiegando che il suo è una sorta di atto dovuto:
Quattro commissari su otto mi hanno chiesto di porre all’ordine del giorno il Regolamento e, visto che la richiesta viene da più di un terzo dei componenti del Consiglio, sono obbligato, al di là della mia propensione personale, a darvi seguito.
Le proteste di Confindustria hanno pertanto colto nel segno: l’AGCOM fin da ora si prende incarico di fissare il regolamento all’ordine del giorno, così da procedere con dibattito e votazione prima che l’incarico dell’Authority vada in scadenza (cosa che avrebbe giocoforza determinato un prolungamento indefinito dei tempi). Questione di poche settimane, insomma: entro il mese di maggio l’AGCOM dovrebbe procedere con il passaggio del testimone ed in questa fase i tempi si sono fatti pertanto concitati. Confindustria ha più volte richiamato l’AGCOM ai propri doveri, chiedendo che il dibattito sul tema non si debba chiudere con un nulla di fatto che si configurerebbe come una farsa. Per contro, il regolamento è stato avversato ed ancora se ne sta valutando la legittimità, il che rende la questione particolarmente spinosa.
Parlando in audizione presso la commissione bicamerale su contraffazione e pirateria, Calabrò ha espresso un certo disagio per il mancato intervento del Governo sul tema, convinto che un piccolo segno chiarificatore gli avrebbe tolto le castagne dal fuoco. Con l’avvicinarsi della scadenza, invece, occorre agire e l’AGCOM preannuncia pertanto le proprie intenzioni in tal senso.
Quando ipotizzato da Catricalà nei giorni scorsi, insomma, non basta: o il Governo porta avanti una proposta seria, oppure Calabrò metterà ai voti il provvedimento. La sensazione è che il timore delle parti sia quello di rimanere con il cerino in mano, ma il conto alla rovescia è a questo punto ormai inesorabilmente iniziato.