Notizia che non farà certamente piacere: l’AGCOM ha deciso che verrà aumentato il canone per l’unbundling, in poche parole l’affitto che gli altri operatori pagano a Telecom Italia per l’uso delle sue reti (doppino, ultimo miglio…).
La cosa ovviamente ha fatto arrabbiare molto i provider che saranno costretti a rifarsi sui clienti e quindi nei prossimi mesi è lecito attendersi aumenti dei canoni.
Il paradosso però è che anche Telecom è scontenta della decisione dell’Autority perché aveva richiesto aumenti maggiori da quelli concessi…
Concretamente, l’affitto di un doppino passa da 8,49? a 8,70?, mentre tra il 2011 e il 2012 questa tariffa arriverà prima a 9,14? e poi a 9,48?.
Fastweb, Vodafone, Wind e Tiscali hanno fatto uscire una nota congiunta in cui si afferma che questi aumenti “compromettono la liberalizzazione del mercato” perché (come detto sopra) chi ne pagherà le conseguenze saremo noi consumatori.
Da sottolineare che in Europa il canone per l’unbundling è mediamente di 8,38? e come al solito qui Italia siamo i più cari.
Qualcuno si protrebbe chiedere a cosa serve questo canone e in particolare l’aumento: la risposta standard è manutenzione e miglioramento della rete in rame che però come sappiamo non brilla certo per efficienza.
Alcuni inoltre sottolineano che questo aumento potrebbe pregiudicare il processo di passaggio alle NGN. Il motivo è presto spiegato: se l’attuale rete in rame aumenta di molto la sua capacità di generare guadagno, Telecom potrebbe essere invogliata a ritardare il passaggio alla fibra che invece è molto più costosa e meno redditizia.