AGCOM avrebbe intenzione di tagliare i costi di terminazione per arrivare, progressivamente, ai 0,70 centesimi dagli attuali 0,98 centesimi nel 2021. L’indiscrezione arriva dall’agenzia Radiocor che ha potuto visionare il piano dell’Autorità. Secondo la fonte, dunque, l’AGCOM avrebbe deciso di fare proprie le indicazione dell’Unione Europea di ridurre progressivamente i costi di terminazione per il mercato delle telefonia mobile. Una mossa che, però, potrebbe avere un pesante impatto sugli operatori italiani.
Proprio per questo, infatti, in alcuni Paesi come la Germania, le Autorità locali hanno deciso di mantenere questi prezzi inalterati per non pesare sui conti delle Telco. L’AGCOM, però, sarebbe dell’avviso di iniziare una politica progressiva di riduzione dei costi. Il progetto, se confermato, dovrà, comunque, avere l’approvazione dell’Unione Europea. Questo progetto dell’Aurotità italiana di riduzione dei prezzi arriverebbe, però, in un momento sbagliato. Gli operatori, infatti, sono fortemente sotto pressione, economicamente parlando, a causa della battaglia di prezzi iniziata da Iliad.
Inoltre, l’asta per l’assegnazione delle frequenze per il 5G sta andando per le lunghe ed i costi che gli operatori dovranno sostenere sono ogni giorno più alti. Un taglio dei costi di terminazione, dunque, risulterebbe problematico per i bilanci delle società di telefonia mobile.
Non per nulla, il ministro dello Sviluppo economico Luigi di Maio ha promesso che il “tesoretto” derivante dall’asta per il 5G sarà utilizzato nel settore delle nuove tecnologie per spingere sulla diffusione delle nuove reti. Dichiarazioni volte a tranquillizzare gli operatori che stanno investendo molti soldi nel loro futuro.
Nei prossimi mesi, dunque, sarà possibile capire meglio quale sarà la strada intrapresa dall’AGCOM sui costi di terminazione in Italia.