Oggi, venerdì 17, l’AGCOM discuterà un documento sul regolamento per la pirateria informatica. Un passaggio questo molto delicato, perché dopo le rivelazioni di Wikileaks sulla presunta volontà del Governo italiano di mettere il bavaglio alla Rete, l’AGCOM stessa è molto titubante nel pronunciarsi su un argomento che potrebbe far esplodere una polemica senza fine.
Il Sole 24 Ore è riuscito a procurarsi l’ultima bozza che verrà probabilmente oggi discussa e i punti oscuri di questo importante documento sono purtroppo molti.
Il concetto di base del documento è quello di voler colpire con forza tutti i siti e sistemi che possano agevolare la pirateria. Gli utenti sarebbero salvi, almeno in teoria, perché all’interno del consiglio dell’AGCOM c’è chi invece vorrebbe usare la mano dura con tutti, utenti compresi.
In sostanza l’AGCOM farebbe da intermediario e interverrebbe contro coloro che forniscono servizi come link diretti a file pirata o verso i gestori di motori di ricerca che indicizzano file coperti da copyright. Ovviamente parliamo di film e musica.
Se l’interessato non rimuoverà i file incriminati o spegnerà i servizi illeciti nel giro di 48 ore dalla richiesta formale dell’AGCOM, scatterà una seconda fase più repressiva. Il detentore dei diritti (artista, casa discografica…), potrà aprire un contenzioso tra le due parti. In questo caso il soggetto “incriminato” avrà 5 giorni di tempo per rimuovere i servizi illeciti, e scaduto il termine potrà essere passibile di una multa da 20 a 500 milioni delle vecchie lire (riferimento ad una legge del 1997).
Infine, l’AGCOM vorrebbe sollecitare accordi anti pirateria tra i detentori dei diritti e i provider stessi. Fortunatamente rispetto alle precedenti bozze sono state eliminati i riferimenti ai monitoraggi delle attività di rete.
In ogni caso come scritto sopra, sarà battaglia, gli interessi sono molto alti e c’è una nutrita frangia che vorrebbe imporre regolamenti assolutamente repressivi sul fronte della “pirateria” online.
Voi che ne pensate?