L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha comunicato l’inizio della pubblicazione di un “Osservatorio trimestrale sulle telecomunicazioni” con il quale andrà a fare il punto sul mercato mettendo assieme i numeri principali con cui è possibile fotografare la situazione. Si partirà con uno schema statistico semplice, ponendo in rilievo soltanto trend macroscopici che nel tempo sarà possibile affinare poco alla volta.
In questo modo, l’Autorità – sulla scorta di analoghe esperienze di altri paesi europei – mette a disposizione delle imprese, dei consumatori, dei media un set di informazioni che, nel tempo, può contribuire ad una migliore comprensione delle tendenze di mercato e competitive nelle TLC.
E si parte con l’analisi del secondo trimestre del 2011, pubblicata e disponibile sul sito AGCOM.
Accessi diretti alla rete fissa (totale)
Il primo dato rilevato è concernente l’accesso alla rete fissa da parte degli italiani. Quel che emerge è anzitutto una sensibile caduta delle utenze Telecom Italia (-2.5%), sotto pressione su due fronti: 0,4 milioni di utenti hanno rinunciato alla rete fissa in favore di una esclusiva mobile, mentre altri 0,4 milioni di utenti hanno scelto operatori concorrenti. Wind e Vodafone sono gli unici a crescere, andando ad occupare rispettivamente l’11,3% ed il 7,8% del mercato. Segue Fastweb con il 7,4%.
Accessi diretti alla rete fissa (nuovi)
«Le linee xdsl rappresentano di gran lunga la forma di accesso diretto più utilizzato dagli operatori alternativi», spiega il report AGCOM. Gli accessi in unbundling sono aumentati di 0,4 milioni in un anno con Wind al primi posto tra gli operatori più attivi (38,4%) seguito da Vodafone (26,5%) e Fastweb (25,2%).
Accessi a larga banda retail
In 12 mesi gli accessi alla banda larga sono aumentati di 0,6 milioni di utenze, giungendo nel mese di giugno a quota 13,5 milioni di unità. La penetrazione della banda larga risulta essere aumentata (anche se ci sarebbe da discutere sul significato di “larga”, sempre più soggettivo nei termini utilizzati dall’AGCOM): «Negli ultimi dodici mesi gli accessi con velocità nominale pari o superiore a 2Mbit/s sono passati da poco meno dell’80% a quasi l’84%». Variazione, pertanto, ben poco significativa se si considera la bassa asticella utilizzata per la valutazione (2Mbps sono oggi un livello sempre meno significativo in termini di banda larga).
Linee mobili – consistenze
Alcuni degli spunti offerti dal report AGCOM:
- Le SIM per il traffico dati sono la componente più significativa di crescita;
- Wind cresce di un punto percentuale a scapito di Vodafone che perde paritetica quota di mercato; Vodafone ha oggi il 33.2% del mercato, Telecom Italia il 34.3%, Wind il 22.6% e 3 Italia il 10%;
- il traffico telefonico aumenta dell’8% in un anno, emblema della traslazione del settore verso il mobile; crescono anche gli SMS: +6% anno su anno.
Larga banda mobile
«Nel primo semestre 2011 le sim che hanno effettuato traffico broadband dati hanno superato i 17,3 milioni (+12% rispetto al corrispondente valore del 2010)». Il traffico dati ha raggiunto quota 85.189 terabyte da inizio anno, in aumento del 55% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.
Operatori mobili virtuali
Gli abbonati tramite MVNO aumentano nell’ordine di 0,8 milioni in più rispetto all’anno precedente. Poste Italiane in tal senso occupa oltre il 50% del mercato lasciando alla concorrenza (Fastweb, Coop, Carrefour ed altri ancora) soltanto le briciole. Traffico ed SMS consumati tramite MVNO sono in forte aumento, rispettivamente del 25.7% e del 55.7% evidenziando così la frizzante attività del settore.
Telefonia mobile: portabilità del numero
Giugno 2011: le linee mobili sono ormai 32,8 milioni e registrano un saldo attivo anno su anno pari a 900 mila linee (in calo però rispetto al trimestre precedente). «Per Telecom Italia, su base trimestrale, il saldo “donating-recipient” pur restando negativo (-143.000) nel secondo trimestre dell’anno, tende tuttavia a migliorare rispetto ai tre mesi precedenti (-253.000). Corrispondentemente, peggiora il saldo di Vodafone (da +69.000 del primo trimestre 2011 a -31.000 del secondo) mentre flette leggermente anche quello di Wind (da 150 a 130.000 circa)».