AGCOM ha presentato il nuovo Osservatorio sulle Comunicazioni che fotografa, tra le altre cose, lo stato della connettività di rete fissa e mobile in Italia. La notizia più rilevante che emerge da questo report riguarda la telefonia mobile ed in particolare Iliad. L’operatore francese, nei primi tre mesi di attività in Italia, il report prende in considerazione i dati sino alla fine di settembre 2018, è riuscito a conquistare il 2,2% del mercato mobile.
Trattasi di un risultato davvero di spessore ottenuto grazie a politiche di prezzi particolarmente aggressive. A questo punto sarà molto interessante scoprire i tassi di crescita di Iliad che saranno certificati nei prossimi report dell’AGCOM per capire quanto l’operatore francese sarà riuscito ancora ad erodere ai suoi più diretti competitors. Per quanto riguarda sempre il mercato mobile, considerando solamente le SIM “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 33,2%, nonostante una quota in calo del 2,2%. Considerando sia le SIM “human” che quelle “M2M”, il primo operatore è TIM con il 31%. Prosegue poi a ritmi sostenuti la crescita della banda larga mobile: nel terzo trimestre dell’anno le SIM che hanno effettuato traffico dati hanno superato i 57 milioni (+8,7% su base annua), con un consumo medio unitario di dati stimabile in 3,88 GB/mese (+50,8%).
Molto interessanti anche i dati relativi al mercato di rete fissa dove la banda ultralarga continua a crescere rapidamente. Gli accessi complessivi della rete fissa si riducono di 80 mila unità rispetto al trimestre precedente. I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni evidenziano tuttavia profondi mutamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: se nel settembre 2014 quasi il 95% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 62%, pari ad una flessione di 6,8 milioni di linee. Nello stesso periodo sono cresciuti gli accessi tramite altre tecnologie qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+5,5 milioni di unità), FTTH (+460 mila) e FWA (+ 660 mila).
Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni della rete in termini di velocità di connessione: le linee con velocità inferiore ai 10 Mbps sono passate da poco meno dell’80% delle linee broadband e ultrabroadband nel settembre 2014, al 26,9% nel settembre 2018, mentre il peso delle linee con velocità pari o maggiore di 30 Mbps, è salito dal 2,8 al 41,4%.
Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede TIM quale maggiore operatore con 44,5%, seguito da Vodafone, Fastweb e Wind Tre con quote comprese tra il 14 ed il 15%.