AGCOM ha erogato una pesante multa di 2 milioni di euro al gruppo Telecom Italia per non aver rispettato la diffida emessa dall’Autority lo scorso aprile 2015 e riguardante la migrazione delle sue utenze verso un’offerta “Flat”. L’anno scorso, infatti, Telecom Italia annunciò una profonda rivoluzione tariffaria che di fatto avrebbe portato all’eliminazione delle tariffe a consumo ed a forzare i clienti a passare alle tariffe Flat.
Una scelta che però non fu ritenuta corretta da parte dell’Autority che diffidò l’operatore. Con tale diffida, l’Autorità era intervenuta per tutelare gli utenti coinvolti dalla manovra sotto un duplice profilo: assicurare un’informazione esaustiva e trasparente alla clientela, anche al fine di garantire un corretto esercizio del diritto di recesso; garantire il diritto di scelta per gli utenti che, sebbene fossero titolari di una offerta di base tipica del servizio universale, ovvero il servizio di connessione alla rete di comunicazione pubblica in postazione fissa (accesso alla linea RTG) con tariffazione a consumo dell’eventuale traffico telefonico, sono stati ricollocati da Telecom Italia all’offerta Flat “Tutto Voce” in assenza di espresso consenso.
Rispetto agli obblighi informativi, nonostante Telecom Italia abbia migliorato a seguito della diffida la trasparenza delle comunicazioni alla clientela ed esteso i termini per esercitare il diritto di recesso, gli approfondimenti istruttori hanno mostrato che le informazioni fornite non si sono rivelate del tutto corrette e adeguate.
Con riferimento agli obblighi di servizio universale, invece, la Società ha effettuato comunque, pur in assenza della previa acquisizione del consenso espresso, il passaggio automatico all’offerta Flat “Tutto voce” degli utenti che in precedenza erano titolari di una offerta base di servizio universale. Inoltre, le misure specifiche poste in essere dalla Società successivamente all’adozione della delibera n. 169/15/CONS per acquisire il consenso “ora per allora” si sono rivelate inidonee e inefficaci.
Tutto ciò premesso, AGCOM ha, dunque, deciso di erogare la multa di 2 milioni di euro all’operatore evidenziando che trattasi della più alta sanzione mai erogata verso un soggetto in materia di consumo.
I problemi per Telecom Italia, però, non sarebbero finiti.
L’istruttoria svolta ha, inoltre, confermato che il passaggio forzoso all’offerta flat “Tutto Voce” ha prodotto effetti negativi sui livelli di spesa mensile di un numero molto consistente di utenti che in precedenza fruivano solo eventualmente del servizio telefonico e con una tariffazione a consumo. Di dimensioni rilevanti il pregiudizio economico da essi subiti e il conseguente vantaggio di Telecom Italia.
L’Autorità si è riservata di avviare con distinto procedimento le iniziative più opportune ad assicurare condizioni tecniche ed economiche di offerta dei servizi ricompresi nel servizio universale coerenti con gli obblighi ricadenti sull’impresa designata. Per chi è rimasto con l’offerta a consumo, inoltre, Telecom Italia ha appena annunciato un importante rincaro tariffario e AGCOM avrebbe deciso di vederci chiaro.