AGCOM ha deciso di infliggere nuove multe a TIM, Wind Tre e Fastweb. Le motivazione sono simili in tutti e tre i casi e riguardano problemi inerenti al diritto di recesso ed in particolar modo le modalità ed i canali attraverso i quali è possibile richiederlo. Complessivamente, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha inflitto ammende per un totale di 2,76 milioni di euro.
Queste sanzioni sono contenute all’interno delle delibere n. 193/19/CONS (TIM), 194/19/CONS (Wind Tre) e 195/19/CONS (Fastweb), disponibili all’interno del sito AGCOM. Questi provvedimenti sono scaturiti dal non rispetto di alcune diffide contenute all’interno delle delibere n. 37/18/CONS (TIM), 40/18/CONS (Wind Tre) e 38/18/CONS (Fastweb).
Come detto, in tutti i casi le motivazione che hanno spinto l’AGCOM ad erogare le sanzioni sono del tutto simili. Nello specifico, riguardano i modi con cui i clienti sono stati informati del passaggio alla fatturazione su base mensile, i canali attraverso i quali è possibile richiedere il recesso, e l’aver continuato a pretendere, anche dopo il recesso, i canoni del modem incluso nelle offerte di rete fissa.
Le precise motivazioni, operatore per operatore, possono essere lette all’interno delle delibere pubblicate sul sito AGCOM. Le posizioni “più pesanti” sono quelle di TIM e Wind Tre che hanno ricevuto entrambi 1.200.000 di multa. Meno problematica la posizione di Fastweb che è stata multata “solo” per 360.000 euro.
Tutti e tre gli operatori hanno, adesso, 60 giorni di tempo per ricorre al TAR del Lazio nel caso considerassero ingiuste le sanzioni comminate dall’AGCOM.