L’AGCOM ha annunciato in queste ore un deciso intervento nella direzione di una maggior trasparenza nei rapporti tra operatori delle comunicazioni e utenza. Nella fattispecie si introduce, in sede di definizione di controversie tra utenti e operatori, un meccanismo che consenta un calcolo più preciso, solido ed equo degli indennizzi dovuti in caso di disservizio.
Spiega l’Autorità: «Il Regolamento risponde all’esigenza di assicurare, in sede di definizione amministrativa delle controversie davanti all’Autorità ed ai Corecom, parità di trattamento agli utenti che subiscono un medesimo disservizio, prevedendo peraltro un’adeguata diversificazione degli importi da riconoscere a titolo di indennizzo a seconda della gravità dell’inadempimento contrattuale riscontrato». Così facendo l’AGCOM impone pertanto regole collettive in sostituzione di quanto previsto autonomamente dai singoli operatori nelle singole Carte dei servizi.
La prima conseguenza sarà una maggior omologazione degli indennizzi, offrendo così maggiori certezze (e tutele) agli utenti: «Le nuove norme introducono un criterio minimo di calcolo da applicare per la determinazione dell’indennizzo dovuto, qualora lo stesso non venga riconosciuto direttamente dall’operatore. L’introduzione di una misura compensativa è, peraltro, prevista anche in relazione a disservizi, quali omessa o ritardata portabilità del numero, perdita della numerazione, attivazione di profili tariffari non richiesti e omessa o errata indicazione negli elenchi telefonici, generalmente non previsti dalle Carte dei servizi degli operatori». Agli operatori sarà inoltre imposta una chiara pubblicità delle possibilità di indennizzo a cui gli utenti possono accedere, così da eliminare la zona grigia esistente tra quello che si può e non si può fare in caso di disservizio (spesso gli operatori hanno potuto in passato agire indisturbati grazie alle zone d’ombra che hanno lasciato gli utenti al di fuori di una reale consapevolezza dei propri diritti).
L’AGCOM offre anche dettagli maggiori circa gli indennizzi fissati, rendendo così immediatamente trasparente il prezzario dei disservizi a cui si dovrà far riferimento:
- omessa o ritardata attivazione del servizio
euro 7,50 per ogni giorno di ritardo; - sospensione o cessazione del servizio
euro 7,50 per ogni giorno di sospensione; - malfunzionamento del servizio
euro 5,00 per ogni giorno di interruzione - omessa o ritardata portabilità del numero
euro 5,00 per ogni giorno di ritardo; 2,5 per utenze mobili - attivazione di servizi o profili tariffari non richiesti
euro 5,00 per ogni giorno di attivazione; - perdita della numerazione per causa imputabile all’operatore
euro 100,00 per ogni anno di precedente utilizzo del numero; - mancata o ritardata risposta ai reclami
Euro 1,00 per ogni giorno di ritardo.
La modesta entità degli indennizzi e la frequente difficoltà nel portare a termine un reclamo non sembrano poter cambiare radicalmente la situazione rispetto al passato, ma si aggiunge quantomeno un dettaglio maggiore a cui l’utente può appellarsi per rivendicare i propri diritti e monetizzare eventuali disagi subiti per causa altrui.