L’asta per l’accaparramento delle frequenze utilizzabili per la banda larga mobile può avere inizio: l’AGCOM ha comunicato l’approvazione del regolamento della competizione ed ora si appresta alle ultime operazioni con cui si conta di monetizzare l’uso dello spettro liberato:
Il provvedimento definisce le regole della più grande asta delle frequenze mai effettuata in Italia (poco meno di 300 MHz di banda) per i sistemi mobili. L’Autorità ha stabilito un valore di partenza per la gara coerente con l’obiettivo di un incasso di 2,4 miliardi indicato dalla Legge di stabilità, elevabile all’esito dell’asta.
La banda larga mobile, come risaputo, è un elemento fondamentale per i device del futuro e rappresenta una grande opportunità per un paese come l’Italia che in termini di banda soffre da tempo, ma che in termini di propensione al mobile si dimostra da sempre all’avanguardia. L’asta può segnare dunque una svolta e, peraltro, andrà a portare un lauto beneficio anche alle casse dello Stato.
Trattasi di un provvedimento complesso che, spiega l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, «detta le linee guida per assegnare le frequenze nelle bande a 800, 1800, 2000 e 2600 MHz e per procedere al refarming della banda a 1800 MHz, oggi usata per il GSM, verso le più moderne tecnologie a larga banda quali LTE e Wimax. Il refarming della banda a 900 MHz è già stato disciplinato dell’Autorità ed è gia iniziato. Vengono inoltre prorogate le licenze esistenti a 900 e 2100 MHz ai fini di una razionalizzazione del comparto radio mobile».
Nella presentazione del regolamento (delibera n.127/11/CONS) l’AGCOM spiega di aver razionalizzato il provvedimento per alleggerire il complesso degli oneri per gli aggiudicatari pur, al contempo, preservando la concorrenza ed i conseguenti benefici per la copertura del territorio. I blocchi sui quali è possibile avanzare la propria offerta andranno coperti per almeno il 75% entro i prossimi 5 anni, il che dovrebbe garantire una certa qual equità di intervento tra le aree più densamente popolare e quelle che comportano il maggior rischio d’impresa in virtù della minor densità di popolazione.
La chiosa è quella di Corrado Calabrò, Presidente AGCOM, il quale esprime il proprio auspicio affinché l’asta possa rivelarsi un punto di svolta nella riduzione del digital divide e nella promozione della banda larga mobile in tutto il paese:
Questa asta, senza precedenti, consentirà all’Italia di consolidare la leadership europea nella larga banda mobile mettendo a disposizione degli operatori un’ampia dotazione di risorse e di rispondere così alla necessità, già manifestatasi, di una maggiore capacità di banda per le attuali reti mobili a causa dell’enorme successo dei nuovi servizi derivanti dalla diffusione di palmari e tablet. Sarà inoltre possibile, per gli utenti finali, avere accesso ad internet in larga banda mobile con velocità fino a 100 Mbit. Le norme adottate oggi danno un significativo contributo allo sviluppo degli investimenti in uno dei più importanti settori della nostra economia e al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale. Il mio auspicio è che siano previsti ulteriori incentivi per l’anticipazione della liberazione delle frequenze da parte delle emittenti televisive private