La buona notizia è che l’Unione Europea sta portando in porto positivamente 95 dei 101 progetti sul digitale che si era posta di concludere entro il 2015. La cattiva notizia, sempre che di vera notizia si possa parlare, è che l’Italia continua a non fare troppo bella figura in ambito digitale, nonostante alcuni recuperi. Il report EU 2014 Digital Scoreboard sottolinea come i cittadini e le imprese dell’UE si collegano di più a internet, fanno più acquisti online e si sentono più sicuri e preparati in rete, ma spesso fanno fatica a soddisfare la loro voglia di digitale, soprattutto nelle zone rurali, per mancanza di accesso alla banda larga ad alta velocità.
Altro problema rilevante che ravvisa il report è la minaccia che si venga a creare un divario in termini di qualifiche digitali. Come infatti sottolinea Neelie Kroes, la vicepresidente e commissaria uscente,
Oggi la maggior parte degli europei è entrata nell’era digitale e intende approfittarne pienamente. Abbiamo risolto il problema dell’accesso a Internet, ma il divario digitale non si è colmato. Senza l’impegno di tutti a fare di più, rischiano di emergere in Europa sacche di analfabetismo digitale.
Oltre a spingere sulla banda larga nelle zone rurali, l’Europa deve lavorare ancora molto sull’adozione dei servizi di e-government ancora troppo poco utilizzati e sull’e-commerce come opportunità di business per le aziende.
Agenda Digitale, a che punto siamo in Italia?
Dai dati del report EU 2014 Digital Scoreboard, emerge una situazione italiana a due velocità che purtroppo dimostra come sul digitale il nostro Paese debba lavorare ancora molto.
Alla fine del 2013, la banda larga fissa copriva il 99% delle case in Italia (97% la media europea). Un dato all’apparenza molto buono che però va a scontrarsi con la percentuale delle famiglie che dispongono di un accesso a banda larga, solo il 68% contro una media europea del 76%. Stride ancora di più il dato che mostra come nel 2013 solo il 56% degli italiani ha navigato sul web almeno una volta alla settimana contro una media europea del 72%. Mentre, solo il 54% degli italiani naviga ogni giorno contro una media UE del 62%.
Preoccupante anche il dato che vede nel 2013 il 34% degli italiani totalmente fuori dal web contro una media europea del 20%.
Dal report emergerebbe anche una totale assenza o quasi di connettività a banda ultra larga nel nostro Paese. Va detto però al riguardo che nell’ultimo anno i maggiori provider hanno velocizzato l’espansione della copertura in fibra ottica offrendo nuove soluzioni e pacchetti agli utenti.
Per quanto riguarda il settore mobile, nel 2013 la diffusione delle reti 4G raggiungeva il 39% della popolazione contro una media europea del 59%. Ma anche qui vale lo stesso discorso delle reti in fibra ottica. I principali operatori nel corso del 2014 hanno accelerato notevolmente la copertura dei servizi ad ultra banda larga sul territorio italiano.
Competenze digitali in Italia
I risultati del report mostrano che, nel 2012, il 60% degli italiani possiede competenze digitali basse o nulle, rispetto al 47% della media UE. Anche la forza lavoro italiana mostra scarse competenze digitali. Un risultato davvero sconfortante.
E-commerce, e-government e e-health
Sebbene l’e-commerce in Italia cresca, il settore è ancora molto indietro rispetto alla media comunitaria. Nel 2013, il 20% degli italiani ha effettuato acquisti online, contro una media europea del 47%. Inoltre gli italiani comprano molto poco all’estero, solo il 7%, facendo segnare il risultato peggiore tra i Paesi membri. Sono inoltre ancora poche le imprese che usano il canale dell’e-commerce.
How does your country rate? https://t.co/MWy4Z8q1DG#EU Digital Scoreboard 2014
— Neelie Kroes (@NeelieKroesEU) May 28, 2014
Se l’e-government in Europa non va ancora molto bene, va malissimo in Italia. Nel 2013 solo il 21% degli italiani ha utilizzato servizi collegati all’e-government, contro una media europea del 41%.
Molto bene invece il settore dell’e-health. Nel 2013 il 39% degli ospedali italiani disponeva di una connessione sopra i 50 Mbps contro una media europea del 36%. Il 56% degli ospedali scambia informazioni cliniche con professionisti sanitari esterni, dato al di sopra della media UE (55%). Inoltre, il 27% degli ospedali italiani fornisce l’accesso online alla cartelle cliniche, un dato molto più alto della media europea (9%).