Il Governo Monti ha in mente una chiara strategia per lo sviluppo della banda larga in Italia che dovrebbe sfociare in una sorta di Agenda Digitale che verrà discussa oggi. Tuttavia partiti politici e associazioni di categoria vogliono dire anche la loro su questo tema. In particolare sono arrivati alcuni importanti emendamenti al decreto liberalizzazioni portati avanti da Agorà Digitale, AIIP, Assoprovider, Altroconsumo e tante altri. Alle associazioni sono arrivati poi gli appoggi istituzionali di un gruppo di parlamentari appartenenti a tutti gli schieramenti, segno che l’argomento digitale è finalmente d’attualità nel nostro Paese.
Ma che emendamenti hanno presentato queste associazioni?
Sono in totale 15 e toccano un po’ tutti gli aspetti del digitale nel nostro Paese.
In primo luogo si vorrebbe l’abolizione del monopolio SIAE per migliorare la concorrenza nel mercato dei contenuti digitali.
Poi si spingerebbe per l’adozione di software open source nelle Pubbliche Amministrazioni che porterebbe a consistenti risparmi per le istituzioni.
In terzo luogo si torna a parlare di frequenze. Si proporrebbe infatti di istituire un beauty conest per l’assegnazione di 1/3 delle frequenze liberate da assegnare su base onoresa alle emittenti televisive e radiofoniche. Un ulteriore 1/3 verrebbe poi attribuito, sempre dietro un’asta, ai provider e il restante 1/3 ai giovani imprenditori che decidono di aprire un’attività nel settore delle telecomunicazioni.
Gli emendamenti proposti toccano anche il settore degli e-Book che le associazioni di categoria vorrebbero spingere favorendolo con sconti per le aziende che lavorano in questo settore oltre ad altre agevolazioni. Per quanto riguarda la gestione del copyright, viene proposta una riforma del mercato digitale. In buon sostanza si chiede di puntare maggiormente sulla distribuzione digitale dei contenuti per andare in contro alle richieste degli utenti che oggi prediligono la via digitale a quella classica.
Inoltre gli emendamenti toccano anche il tema della digitalizzazione del nostro Paese suggerendo agevolazioni per chi vuole creare nuovi Internet service provider oltre che un’autorizzazione generale per l’installazione e fornitura di reti pubbliche di comunicazioni.