AI e 5G, il futuro per Qualcomm

Qualcomm ha presentato il futuro dell'azienda trainato da due fondamentali pilastri, 5G e AI.
AI e 5G, il futuro per Qualcomm
Qualcomm ha presentato il futuro dell'azienda trainato da due fondamentali pilastri, 5G e AI.

Durante una conferenza stampa tenutasi a San Francisco, Qualcomm ha presentato il futuro dell’azienda trainato da due fondamentali pilastri, 5G e AI.
Se il primo pilastro è uno standard che i produttori di elettronica di consumo hanno il compito di distribuire al mercato di massa, il secondo è un trend che sta pervadendo silenziosamente sempre più ambiti di consumo.

‘Stiamo lavorando sull’intelligenza artificiale da 12 anni’, Cristiano Amon, Presidente di Qualcomm Technologies, apre la conferenza con una dimostrazione di solidità.
‘Siamo convinti che il la computazione on-device e il cloud saranno inseparabili in futuro’: con queste parole, accompagnate da una slide che riporta a caratteri cubitali le sigle ‘5G‘ e ‘AI’, Qualcomm presenta la sua visione del domani: un futuro in cui il cloud e il dispositivo all’estremo (cfr. Edge Computing) hanno una potenza ed una versatilità sempre più interconnessa. Capita spesso che ci sia bisogno di grande potenza computazionale per eseguire dei calcoli complessi relativi a modelli di machine learning, ma l’Edge device (che potrebbe essere lo smartphone, nella maggior parte dei casi) non ha la potenza necessaria: serve quindi un supporto nel cloud che possa elaborare i dati e restituirli al dispositivo. Viceversa, per sempre più delicate questioni di privacy, potrebbe essere necessario computare modelli di intelligenza artificiale sul dispositivo e restituire il risultato direttamente in locale. In questo contesto, Qualcomm si inserisce affermando che è quindi necessaria una sempre maggiore potenza computazione da entrambe le parti: sullo smartphone, con i nuovi SoC che integrano chip AI, mentre sul cloud con una nuova soluzione intermedia che Qualcomm battezza come ‘Edge Cloud’.

Nella fattispecie, il Qualcomm Cloud AI 100 presentato nella giornata odierna è un cosiddetto ‘acceleratore AI’ destinato ad essere una soluzione di stop intermedia tra l’edge computing e il cloud computing. L’Edge Cloud, secondo Qualcomm, avrà sempre più un valore specifico se inserito nel contesto del network slicing dell’infrastruttura 5G, che permetterà a singole enterprise di costruire reti private 5G Narrow Band utilizzando le frequenze mmWave e sfruttando i chip Cloud AI 100 per elaborare le informazioni in loco ma non on-device.

Un caso d’uso è quello della fabbrica connessa: un operaio che usa gli HoloLens 2 con eXtended Reality, elaborando i dati direttamente nei server della fabbrica equipaggati con chip come il Cloud AI 100, ha un enorme risparmio in termini di tempo poiché la latenza in reti private 5G è teoricamente sempre vicina al millisecondo. E soprattutto mantiene i dati in locale, non distribuendoli su infrastrutture cloud condivise o fornite da terzi.

Ma l’obiettivo di Qualcomm è anche quello di abilitare sempre più dispositivi di elettronica di consumo alla fruzione ed elaborazione di dati tramite modelli di intelligenza artificiale: con l’introduzione dei chip 730, 730G e 665, si compone una sempre più variegata offerta di SoC che integrano nativamente un motore AI (AI Engine). In totale, ad oggi sono 10 i SoC con AI Engine integrato, mentre sono 5 i SoC di fascia medio-bassa che sono in grado di computare modelli di intelligenza artificiale ma che non integrano moduli dedicati (AI capable).

A questi si aggiungono altri 11 chip dedicati a Computer, IoT, eXtended Reality, Automotive e Voce e Musica. Qualcomm vuole essere il cuore che batte in ogni dispositivo connesso in 5G e che elabora dati con moduli AI.

Nello specifico, Qualcomm rilascerà chip dedicati agli Smart Speaker, Smart Display, alle Enteprise IPC Cameras e ai cockpit per le auto connesse.
Proprio riguardo le auto connesse, Qualcomm rivela partnership con 18 produttori di automobili per l’inserimento della Snapdragon Automotive Infotainment Platform nelle auto in produzione da quest’anno, abilitando guida autonoma di livello 3 e Edge AI per l’elaborazione di dati in tempo reale sull’auto stessa.

Alla fine della conferenza, intervistato da Webnews.it Cristiano Amon, Presidente di Qualcomm Technologies, commenta un possibile caso d’uso di 5G:

Non pretendiamo di conoscere tutti i casi d’uso possibili, ma immaginiamo che per esempio nella fabbrica di oggi, che è molto diversa dalla fabbrica che avevamo 20 anni fa, la catena di produzione è molto più dinamica. Il 3D printing sta democratizzando la produzione, per esempio, e i cicli di produzione sono sempre più brevi, c’è bisogno di ottimizzare i costi in tempo reale e questo è possibile solo con le infrastrutture private su rete 5G.

E’ qui che si vedrà la differenza tra gli operatori (telefonici) che faranno strada: in molti stanno parlando solo di frequenze Sub-6, ma è sbagliato: le potenzialità si vedranno con le frequenze mmWave.

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