E’ una dura reazione quella portata avanti congiuntamente da Assoprovider ed AIIP contro Telecom Italia. Un comunicato co-firmato da rappresentanti dei due gruppi solleva infatti il coro di protesta contro la recente decisione del gruppo Telecom di imporre un canone aggiuntivo per le linee ADSL solo dati. Telecom ha infatti annunciato l’intenzione di istituire un «canone mensile aggiuntivo da 10,73 fino a 20,34 euro più IVA» per le linee prive di contratto di telefonia fissa. La motivazione avanzata da Telecom è insita nella necessaria copertura dei costi di manutenzione delle linee.
Assoprovider ed Associazione Italiana Internet Provider non ci stanno e parlano di «ennesimo abuso di Telecom Italia, che risponde con l’aumento del canone alla minaccia del libero mercato e in particolare alla tecnologia più temibile per il suo business, quella del VoIP.». Proprio il VoIP sembra infatti essere il vero nocciolo della questione: nel momento in cui una linea ADSL solo dati rimanesse priva di canone, Telecom si troverebbe senza un introito tale da coprire le perdite che il VoIP apporterebbe ai propri apparati di telefonia. La linea solo dati diverrebbe dunque un vero e proprio concorrente e solo un canone aggiuntivo potrebbe ostacolare l’emergere di tale tecnologia.
Continua il comunicato congiunto: «l’intervento sui costi del canone delle linee rappresenta così un duplice ulteriore danno: per gli operatori di questo mercato costretti ad applicare improvvisi cambiamenti nei listini, di solito poco graditi agli utenti, e soprattutto per gli utenti stessi che faranno i conti con il rialzo dei canoni per un servizio come l’Adsl, che ha già i costi più alti d’Europa». Inoltre sia Stefano Quintarelli, presidente dell’Aiip, sia Matteo Fici, presidente di Assoprovider, puntano il dito contro il comportamento di Telecom Italia. Mentre il primo sottolinea che l’indifferenza che Telecom ostenta nei confronti delle regole e degli impegni assunti sia inammissibile («tutt’altro che quel “ravvedimento operoso” che il TAR aveva visto negli ultimi impegni verbali di Telecom»), il secondo pone l’accento sugli ostacoli costituiti dal “monopolio naturale” rappresentato dalla rete in rame che raggiunge le case degli italiani.
Assoprovider ed AIIP non chiedono aiuti, ma vigilanza. E riversano le loro speranza in uno stop da parte dell’Authority al canone aggiuntivo annunciato da Telecom. L’analisi dell’Agcom dovrà ora quantificare gli oneri che le infrastrutture della linea solo dati fanno gravare su Telecom Italia e soppesare infine la reale consistenza delle richieste motivate avanzate del gruppo.