Accoglienza. Questa la parola d’ordine, per Airbnb. Dopotutto, il gruppo è nato e cresciuto proprio sul concetto di accoglienza, sulla disponibilità da parte degli host di aprire le porte delle loro case agli ospiti. Oggi, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e Refugees Welcome Italia, la piattaforma lancia il portale Open Homes Rifugiati, rivolto a chi desidera accogliere temporaneamente migranti e sfollati.
L’iniziativa è al momento indirizzata ai soli cittadini milanesi. Per aderire è sufficiente recarsi sul sito ufficiale e fornire alcune informazioni di base sulla propria abitazione. L’annuncio sarà poi inserito a costo zero. La disponibilità degli spazi verrà infine comunicata alle due associazioni citate poc’anzi, che in base alla contingenza imposta dai flussi prenoteranno i posti letto in modo da soddisfare le esigenze del momento. La piattaforma si è impegnata a fornire ospitalità a 100.000 persone in tutto il mondo nel corso dei prossimi cinque anni, anche interagendo con organizzazioni umanitarie e realtà di volontariato come in questo caso. Ad oggi sono circa 6.000, a livello globale, i membri della comunità che hanno accettato di partecipare al programma, mentre per quanto riguarda in modo specifico l’Italia sono state registrare circa 100 adesioni. Così Joe Gebbia, co-fondatore di Airbnb, commenta il progetto.
È facile sentirsi impotenti di fronte alle grandi sfide globali come quella dei rifugiati, ma ci sono azioni che chiunque di noi può fare e che possono fare la differenza. Il semplice atto di aprire la propria casa per poche notti può cambiare la vita a una persona che ha dovuto lasciarsi tutto alle spalle.
Per Airbnb, l’obiettivo è quello di creare un mondo in cui tutti possano sentirsi a casa, ovunque. Un concetto sul quale è stato costruito un business globale, ma anche un punto di partenza per affrontare un’emergenza come quella attuale che interessa rifugiati e sfollati, una situazione di fronte alla quale spesso le istituzioni non riescono a rispondere in modo efficace e che vede talvolta anche l’opinione pubblica schierarsi contro il principio dell’accoglienza. Matteo Stifanelli, Country Manager di Airbnb Italia, sottolinea l’importanza della partnership.
Siamo felici di unire le competenze di Refugees Welcome e della Comunità di Sant’Egidio su un tema così delicato con la solidarietà della community di host di Airbnb. Crediamo sia giusto provare a dare il nostro contributo, a fianco delle città, nell’affrontare la difficile situazione che queste persone stanno vivendo.
L’iniziativa non risolverà il problema. Lo stesso Stifanelli lo dice senza ricorrere a giri di parole: “crediamo sia giusto provare”. Si tratta comunque di un passo nella giusta direzione, che veicola un messaggio chiaro e importante: insieme, se lo si desidera, si può tentare di gestire l’emergenza e migliorare la vita di chi si trova in difficoltà.